«Asparagi, in tanti stanno smettendo di raccogliere»

Da Verona parla il produttore Vesentini: «Dopo Pasqua i prezzi all'origine sono precipitati»

«Asparagi, in tanti stanno smettendo di raccogliere»
Dopo un periodo pasquale brillante, il mercato dell’asparago veronese, produzione da sempre fortemente esportata nel Centro e nell’Est Europa, ha registrato un deciso rallentamento nelle richieste e di conseguenza i prezzi sono sprofondati in basso. 

"Molte aziende locali, in questi giorni, stanno decidendo di non raccogliere più il prodotto nei campi, anche per via delle note difficoltà a trovare manodopera, terminando quindi la campagna 2020 con un netto anticipo", spiega a Italiafruit News Luca Vesentini, socio della società agricola F.lli Vesentini che produce asparagi verdi e bianchi su 16 ettari a Ronco all’Adige. 

"Poi ci sono altri imprenditori, come me, che continuano imperterriti a lavorare ma che non vedono l’ora che giugno, vale a dire la fine della campagna, possa arrivare presto. E’ brutto lavorare senza avere una minima certezza sui consumi. Stiamo infatti vivendo un’annata stranissima, del tutto anomala per l'asparago, a causa del coronavirus. I prezzi medi alla produzione, dopo i picchi che abbiamo raggiunto prima di Pasqua, sono scesi oggi su valori molto bassi, compresi tra 2 e 3 euro il chilo per i prodotti di miglior qualità”.



“Nella Settimana Santa e in quella precedente, le cose erano andate molto bene. Il nostro asparago verde di miglior qualità - aggiunge Vasentini - spuntava prezzi di 7,5 euro il chilo e oltre, mentre il bianco viaggiava da 8 a 9 euro il chilo in su. Dal giorno dopo Pasquetta, purtroppo, abbiamo però assistito a un costante declino della domanda europea. Ecco perché abbiamo deciso di ridurre del 30% la nostra capacità produttiva, e di bloccare le raccolte dell’asparagina”.

Per fortuna, l'azienda ha avviato quest'anno una collaborazione con un gruppo italiano della Gdo, Poli, che la sta aiutando a superare questo difficile momento. L’Horeca è in generale un canale che fatica a ripartire, malgrado molti ristoratori si stiano organizzando con le consegne a domicilio. 

“La nostra speranza - conclude l’imprenditore - è che l’asparago possa ritornare a vivere un nuovo, piccolo, exploit dei consumi per la Festa della Mamma del prossimo 10 maggio, ricorrenza molto celebrata nei Paesi del Centro e Nord Europa, Germania ed Austria in primis. Possiamo inoltre solo confidare in un mese di maggio un po’ piovoso in giro per l’Europa, tale da incentivare il consumo del prodotto”.

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