«Mele italiane a Taiwan: un segnale incoraggiante»

«Mele italiane a Taiwan: un segnale incoraggiante»
Adesso, anche Taiwan potrà assaporare le mele italiane. E’ stato approvato il 22 maggio da parte delle autorità taiwanesi, infatti, il Protocollo d’intesa per l’importazione di mele dall’Italia, risultato di un proficuo confronto iniziato nel 2016 tra le Autorità dell’Isola che conta circa 24milioni di abitanti ed il Servizio Fitosanitario Centrale, per stabilire le modalità operative per le esportazioni di mele dall’Italia.

Una “ottima notizia per le nostre imprese produttrici di mele - commenta il ministro Teresa Bellanova - Che si aggiunge alla conclusione nel mese di aprile del negoziato con le Autorità thailandesi sempre per l’esportazione di mele italiane; alla sottoscrizione dei Protocolli d’intesa per l’importazione in Cina di riso e carni, trattativa anch’essa lunga e complessa, e ancor prima allo sblocco del mercato brasiliano per le nostre susine nel febbraio scorso. Mercati enormi, e segnali più che incoraggianti per le nostre imprese messe a dura prova in questi mesi dall’emergenza Covid. La dimostrazione, peraltro, di un impegno e una determinazione da parte nostra ben oltre l’emergenza, per garantire alla nostra filiera e alle aziende tutto l’appoggio di cui hanno bisogno e la giusta prospettiva per il rilancio. Risultati frutto di lunghe ed impegnative attività negoziali che hanno visto la rete diplomatica, il Servizio fitosanitario nazionale, le aziende, tutte le istituzioni coinvolte, operare in modo coordinato e costante per il raggiungimento degli obiettivi”.

Adesso, dopo la conclusione positiva delle fasi negoziali, i Servizi Fitosanitari Regionali sono al lavoro per le verifiche dell’idoneità delle imprese interessate a partecipare ai programmi di esportazione, così da predisporre i previsti elenchi di aziende autorizzate ad esportare.

Una volta inoltrati gli elenchi alle autorità dei Paesi interlocutori, sarà possibile dare avvio alle esportazioni in tempo per la commercializzazione della produzione 2020.

Fonte: Ufficio stampa Mipaaf