Sulle patate novelle pugliesi una «tempesta perfetta»

La Società Ortofrutticola Polignanese investe sulla valorizzazione della filiera

Sulle patate novelle pugliesi una «tempesta perfetta»
“Quest’anno le condizioni climatiche invernali ci hanno permesso una raccolta anticipata della patate novelle pugliesi, anche se il calo produttivo è di circa il 30% rispetto allo scorso anno”. A dirlo a Italiafruit è Donato L’Abbate, socio della Società Ortofrutticola Polignanese, da anni impegnata per la valorizzazione della patata di Polignano, apprezzatissima per il consumo fresco e ampiamente utilizzata in gastronomia e ristorazione.


Donato L'Abbate

Diversi i fattori che, secondo L’Abbate, hanno determinato il calo produttivo: “I terreni dedicati quest’anno sono il 10-20% in meno rispetto allo scorso anno. A questa riduzione si aggiungono i problemi climatici: intorno al 20 di marzo una gelata ha colpito le coltivazioni, andando a rovinare le patate primaticce che avremmo dovuto raccogliere subito. Il prodotto sopravvissuto alla gelata, abbiamo iniziato a raccoglierlo a inizio maggio”.



Una situazione a cui si sono aggiunte tutte le conseguenze dovute al Covid-19, come il blocco dell’export italiano. “Fino ad oggi abbiamo vissuto una gravissima situazione economica – commenta il socio - Molte delle nostre patate erano destinate al Regno Unito, al Belgio e alla Germania ma sono rimaste in Italia perché i confini erano chiusi. Una circostanza che ha generato un mercato ‘pesante’, in grado di assorbire solo quantità ridotte”.

“A queste problematiche - continua - si è aggiunta anche la diminuzione del reddito dei consumatori e la chiusura del canale dell’Horeca, che non ha permesso di smaltire le patate vecchie a favore di quelle novelle: tutti fattori che hanno determinato una ‘tempesta perfetta’. E nonostante le nostre patate siano vendute in Gdo, uno dei pochi canali che ha resistito a questa crisi, i consumatori hanno preferito scegliere patate dal costo più basso, facilmente reperibili considerate le scorte stipate nei magazzini’”.


E le difficoltà continuano: anche se la qualità delle patate novelle è altissima, il prodotto è venduto sotto costo. “Sui mercati nazionali vendiamo a 0,20/0,25 euro al chilogrammo, quasi 10 centesimi in meno rispetto allo scorso anno – dice L’Abbate - Vendiamo principalmente alla Gdo (60%), la restante parte agli altri canali”. E aggiunge: “Fortunatamente possiamo contare su un ottimo marchio. Anche se la concorrenza con Spagna, Turchia e Grecia è forte, i nostri standard qualitativi sono molto elevati, grazie all’ottimo lavoro della filiera fatta di operatori professionali e vicinanza ai consumatori. E’ importante continuare a lavorare in questa direzione e formare una rete più integrata, segmentare il mercato e tenere il livello alto tramite una valorizzazione continua in Gdo”.



Mentre la carenza della manodopera non sembra pesare sul settore pataticolo di Sop. “La maggior parte dei nostri lavoratori è del settore agricolo – conclude L’Abbate - anche se registriamo un’alta domanda di lavoro per chi proviene dal settore turistico”.

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