Pere italiane, si parte con Bella di Giugno

Raccolte al via in Maremma. Etruria Royal Fruit: «Buone aspettative per tutte le varietà estive»

Pere italiane, si parte con Bella di Giugno
Parte la campagna delle pere italiane con la varietà più precoce in assoluto: la Bella di Giugno (foto di apertura), una produzione di nicchia che coinvolge le regioni del Centro e Sud Italia, in particolare la fascia tirrenica vicina al mare della Maremma. Qui alcuni soci dell'Op Etruria Royal Fruit ne coltivano poco più di una decina di ettari.

"Dai primi stacchi si nota che la qualità del prodotto è eccezionale. Questa pera ha una conservabilità limitata e i suoi punti di forza sono tre: la freschezza, il gusto e la polpa tenera", sottolinea a Italiafruit News Alberto Veronesi, direttore dell'Op. "Noi la stiamo distribuendo esclusivamente attraverso il canale della Gdo della Toscana, regione dove la Bella di Giugno viene riconosciuta come la prima pera estiva e consumata abitualmente in abbinamento a Pecorino e altri formaggi locali".

A partire da luglio, Etruria Royal Fruit proseguirà la campagna pericola con l'Etrusca (foto sotto), un'altra varietà di nicchia molto apprezzata dai toscani, per poi passare alla Coscia verso fine mese e successivamente alla Carmen e all'Abate. "La stagione, come sempre, entrerà nel vivo con la pera Coscia, che noi coltiviamo su un centinaio di ettari, per la quale prospettiamo una buona produzione di alta qualità. Non si può dire purtroppo lo stesso per le pesche e le susine che inizieremo a raccogliere nei mesi di agosto e settembre”.



Da qualche giorno, intanto, in Toscana sono partite le raccolte di melone negli impianti in campo aperto. "Lo scenario di mercato - specifica Veronesi - è peggiorato rispetto alla fase precoce della stagione (coltura protetta), che è stata molto interessante per le produzioni di qualità, a partire dal liscio e da alcune varietà di retato senza fetta. Al fine di non penalizzare la qualità dei frutti, è bene ricordare l'importanza di non innestare il melone sulla zucca, una pratica che sta invece diventando un denominatore comune nel Centro Italia".

Il direttore dell’Op Etruria Royal Fruit si dichiara infine “soddisfatto” per il lavoro che riguarda i pomodori datterino e costoluto fiorentino. Si tratta di produzioni di nicchia che alcuni soci coltivano per 12 mesi l’anno nel territorio delle colline geotermiche al confine tra le province di Grosseto, Livorno e Pisa. "Il vapore fornito da Enel Green Power ci permette di riscaldare le serre nel periodo invernale a costi contenuti e impatto ambientale zero", conclude. 


 Impianto di datterino in raccolta 

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