Effetto Covid, la rivincita della frutta a guscio

Tra sorprese e conferme: il bilancio dei primi cinque mesi dell'anno

Effetto Covid, la rivincita della frutta a guscio
Tra gennaio e maggio la frutta secca con guscio supera, come trend di vendita, quella sgusciata. Cosa che non accadeva da anni.
Nei primi 5 mesi del 2020 esplodono le vendite di frutta e vegetali secchi (legumi in primis), grazie ai cambiamenti nelle abitudini di acquisto durante la pandemia del Covid-19. Anche la frutta secca ha ottimi trend, quella essiccata meno a causa di un profilo nutrizionale non così in linea con gli stili di consumo salutistici. Da qualche anno, ormai, la frutta secca sgusciata ruba quote a quella con guscio, ma nel progressivo delle vendite a maggio 2020 gli equilibri cambiano.
Queste, in sintesi, le evidenze dell'analisi del Monitor Ortofrutta di Agroter, in collaborazione con Iri - leader mondiale nelle informazioni di mercato per il largo consumo, il retail e lo shopper - per i supermercati e ipermercati della Penisola.



Maggio 2020. L’Italia è in fase di lenta normalizzazione post Covid, e questo si nota anche a livello di vendite nel reparto ortofrutta della Gdo. Nell’analisi delle categorie, quelle a lunga shelf life hanno beneficiato più di altre, come vendite, del periodo di limitazione agli spostamenti. Tra le categorie, i vegetali secchi sono tra quelle che hanno mostrato – trasversalmente alla Gdo – i trend maggiormente in crescita. Nel complesso, infatti, da gennaio a maggio frutta secca ed essiccata, legumi secchi e semi hanno segnato un massiccio +10% a valore e +15% a volume. Lunga shelf life, quindi, ma non solo. La funzione d’uso è un altro elemento chiave. Si evince dall’esplosione di sell out per i legumi secchi, uniti ai semi. Durante i momenti più difficili, quando gli italiani uscivano una volta sola alla settimana e solo per fare la spesa, i sacchetti di zuppe di legumi da cuocere sono andati a ruba (a marzo il picco dei legumi secchi pari ad un +80% a volume), nonostante i tempi di cottura lunghi. Ma, come sappiamo bene, in quei momenti il tempo era una risorsa che non scarseggiava.
Di questa situazione ha tratto vantaggio anche la frutta secca ed essiccata, ma in misura minore rispetto ai legumi secchi e semi (+7% a valore e +7% a volume) e con qualche netta differenza all’interno dei sottolivelli di prodotto.

Ad esempio, osservando lo spaccato tra frutta essiccata e frutta secca, si nota come quest’ultima abbia conseguito una performance nettamente migliore rispetto alla prima: +10% a valore e +9% a volume la frutta secca; -1% a valore e +5% a volume la frutta essiccata. Fin qui nulla di nuovo. Da mesi, anche nell’anno passato, si notava tale tendenza e cioè come la frutta essiccata e disidratata faticasse rispetto alla frutta secca ed i motivi sono anche da ricercare nel contenuto calorico e nutrizionale, più favorevole alla frutta secca rispetto all’essiccata. Da notare, inoltre, l’effetto sul mix prezzi, con una rivalutazione per la frutta secca (+ 5 punti %) e una svalutazione per l’essiccata (- 6 punti %), segnale di uno spostamento del cliente verso prodotti a maggior valore per la frutta secca – probabilmente anche per appagamento palatale durante l’emergenza – e verso prodotti con minor euro/chilo nella frutta essiccata e disidratata.



Però, il risultato più eclatante emerso in questi 5 mesi, in termini di trend di vendita, è stato il superamento della frutta secca con guscio rispetto a quella senza guscio. Osservando i dati del 2019, rispetto al 2018, ci si accorge chiaramente come il consumatore stesse modificando le proprie abitudini di consumo poiché la frutta secca con guscio - quindi noci, arachidi, pistacchi, etc tutte da sbucciare – mostrava vendite negative (-5% a valore e -2% a volume, con un deprezzamento medio del mix prezzi) a fronte di un mercato della frutta secca in crescita. Tale tendenza risultava chiara anche negli anni precedenti. I consumatori da un po' di anni hanno cominciato a spostarsi nei consumi di frutta secca maggiormente verso quella sgusciata, per ovvie ragioni di comodità. Il tutto testimoniato da vendite in crescita anno su anno e del +7% a valore e +10% a volume  nel 2019. Nel 2020 la frutta secca senza guscio mantiene, nei primi 5 mesi, trend in linea con il 2019 (+7% a valore e +9% a volume), ma con una netta differenza tra i primi due mesi (+15% e +14% a volume) e i secondi tre (+6% +3% +9%), quelli legati alla pandemia, mentre la frutta secca con guscio ribalta il suo risultato negativo del 2019 con performance veramente inaspettata: +12% a valore e + 8% a volume.



Con la normalizzazione del processo di acquisto che è (lentamente) in corso tra i clienti della Gdo, qualcosa cambierà ancora e le abitudini si riavvicineranno a quelle dei mesi precedenti al Covid. Tuttavia, è anche molto probabile che qualcosa si sedimenti e che il ruolo della frutta secca in generale (una delle categorie di prodotti salutistici per eccellenza), e di quella con guscio in particolare, potrebbe evolvere assumendo ancora più importanza nel percepito del consumatore. Per tale motivo è auspicabile anche prospettare un’evoluzione degli assortimenti in linea con tale possibile scenario futuro.

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