Esselunga, l'apertura di Genova scatena il dibattito social

Gasbarrino: endorsement di Toti inopportuno. Mentre si complica lo sbarco a Forlì

Esselunga, l'apertura di Genova scatena il dibattito social
Il Governatore della Liguria Toti gongola: "In autunno aprirà la prima Esselunga di Genova, proprio qui dove i lavori vanno avanti senza sosta e sono già in fase finale di costruzione", scrive il 18 agosto sulla sua pagina Facebook con tanto di foto davanti al cantiere. "Dopo anni di scarsa concorrenza, abbiamo lottato per portare un marchio così importante in città e alla fine abbiamo mantenuto la promessa”. 

“Più concorrenza - aggiunge Toti - vuol dire prezzi più bassi, più soldi che restano nelle tasche delle famiglie. Più concorrenza vuol dire più occupazione e più qualità dei prodotti. Noi saremo sempre al fianco di chi investe, di chi crea lavoro, di chi crede nel futuro. Questa è la Liguria del Sì!”.



Non è la prima volta che il presidente della Regione esprime, sui social, la soddisfazione per lo sbarco in Liguria dell'insegna. E la cosa non va giù a Mario Gasbarrino, fresco di nomina al vertice di Decò Italia, la nuova centrale d'acquisto fondata da Multicedi e Gruppo Arena: "Nulla contro Esselunga - scrive su Linkedin - ma secondo me non è bello che un presidente di regione faccia il tifo per una insegna: un buon amministratore dovrebbe essere super partes".

Un commento che ha scatenato il dibattito sul social: "Vedere a tutti i costi un endorsement a Esselunga mi pare forzato" scrive uno dei "contatti" di Gasbarrino in risposta alla sua considerazione. "Un buon amministratore pubblico ringrazia pubblicamente l'operatore che investe. In questo caso Esselunga, ma poteva essere chiunque. Metterci i soldi, quello è difficile...". Ma il manager non condivide: "Se a Genova si mettessero all'asta 10 licenze da 1.500 metri quadri con parcheggio, chiedendo agli operatori commerciali di farsi carico dei costi di realizzazione, che sono sicuramente più alti visto l'orografia del territorio, ci sarebbe la fila e si farebbe a botte per esserci".

E a chi gli fa presente, citando il libro Falce e Carrello, che in passato la Liguria è stata terra di conquista di determinati retailer, replica: "Altri tempi. E aspetto foto di Toti davanti a un Lidl o a un Aldi...".



A Forlì, invece, si complica il percorso politico della delibera di variante urbanistica al Piano del commercio che dovrebbe permettere l'insediamento di Esselunga in una superficie commerciale di 2.500 metri quadri. E mentre il dibattito politico si infervora, nelle scorse settimane si è costituito formalmente il "Comitato per il no" alla nuova area commerciale. In un documento, il raggruppamento di cittadini chiede al Comune di “prendersi l'onere di spiegare gli effetti sul quartiere della costruzione di un maxi-supermercato da un punto di vista di consumo di suolo, ambientale e occupazionale”. E spiega: "A Forlì attualmente ci sono 97 aree in cui è possibile realizzare un supermercato da 1.500 metri quadri, non si venga a dire che non ci sono opportunità di concorrenza”.

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