Drupacee e pomodori, stagione intensa per Aop Luce

Nel paniere due tipicità: albicocca Pellecchiella del Vesuvio e susina Zucchella

Drupacee e pomodori, stagione intensa per Aop Luce
Una campagna estiva segnata dalla carenza di drupacee e dal trend altalenante - con momenti particolarmente difficili - del pomodoro: Aop Luce traccia un primo bilancio della stagione più calda dell’anno, ricca di complessità ma con un finale in crescendo.
  
“Stiamo entrando nella fase conclusiva di una stagione inevitabilmente segnata dalle gelate di aprile, che hanno ridotto i volumi produttivi di pesche nettarine di oltre la metà”, esordisce Giacomo Galdiero, amministratore delegato di Aop Luce. “L’aumento dei prezzi c’è stato, ma insufficiente per compensare il crollo dei quantitativi dell’areale campano. I calibri medio-grandi di pesche e nettarine hanno caratterizzato l’annata, mentre sono mancate le pezzature piccole. Nonostante l’offerta ridotta, le vendite hanno vissuto momenti difficili; a giugno le temperature basse non hanno incentivato i consumi ed il mercato si è saturato; la situazione è andata via via migliorando e ci aspettiamo una fase finale positiva”. 


Da sinistra Galdiero e Petrillo

“La raccolta delle varietà tardive è iniziata circa una decina di giorni prima rispetto al solito a causa del caldo di luglio”, aggiunge Galdiero. “Se all’inizio pensavamo fossero state meno danneggiate dalle gelate e grandinate primaverili, in realtà i volumi sono stati ridotti, in linea con quelli che hanno caratterizzato tutta la campagna; ciò porterà ad una chiusura anticipata della commercializzazione, entro un paio di settimane circa”.

Anche per le albicocche l’organizzazione registra un calo produttivo consistente, di circa il 35% rispetto alla media, ma a differenza di pesche e nettarine, i consumi sono risultati più sostenuti e stabili durante tutta l’estate, con quotazioni buone: “Quest’anno - si sottolinea da Aop Luce - abbiamo ampliato l’assortimento con l'albicocca Pellecchiella del Vesuvio, nell'ottica di rappresentare le tipicità campane a livello nazionale. Questa produzione tradizionale appartiene alla famiglia delle cosiddette albicocche vesuviane in quanto cresce proprio alle pendici del vulcano, dove il suolo ricco di minerali e potassio le conferisce l'eccezionale gusto e la sapidità. I riscontri sono stati positivi: il consumatore sa apprezzare la qualità e soprattutto la dolcezza di questa varietà". 

Buona la produzione di susine, che in termini di quantitativi ha subito meno delle altre drupacee: "Oltre alle varietà che trattiamo abitualmente, quest’anno abbiamo inserito una chicca, la susina zucchella, un’antica cultivar caratterizzata da frutti di piccola pezzatura dalla forma a fiaschetto e molto dolci”. Di qui la scritta "zuccherina" sulla confezione.



“Per quanto riguarda l’altra nostra principale produzione estiva, la gamma dei pomodori, la campagna è stata altalenante e segnata da momenti veramente critici” afferma Felice Petrillo, presidente di Aop Luce. “La commercializzazione del ciliegino, del datterino e del pomodoro grappolo ciliegia della piana di Fondi è partita a fine maggio con quotazioni deludenti che, salvo alcuni lievi miglioramenti temporanei, si sono mantenute al di sotto della media per tutta l’estate principalmente a causa di un eccesso dell’offerta e della sovrapposizione degli areali produttivi, quello fondano e quello siciliano; la qualità del prodotto è stata veramente eccellente per tutto il periodo estivo. Prezzo sotto la media anche per il pomodoro rosso a grappolo, che soffre molto della concorrenza estera (Olanda in primis); dalla seconda metà di agosto si è registrato un lieve aumento di prezzo a seguito di un calo produttivo dovuto all’abbassamento delle rese per ettaro a causa delle temperature elevate dalla metà di luglio; la commercializzazione si protrarrà fino agli inizi di dicembre”. 

“Il pomodoro oblungo rosso sotto serra era partito bene a giugno - aggiunge Petrillo - ma ha sofferto la concorrenza dei pomodori da salsa a campo aperto tra luglio e agosto; ora, nelle ultime settimane, è in ripresa. È andata meglio invece la gamma dei pomodori insalatari  quali oblungo verde, costoluto, cuore di bue e tondo liscio: a fronte di oscillazioni di prezzi dovute alle specificità dei prodotti, hanno spuntato le quotazioni migliori per tutta l’estate e sono stati solo lievemente coinvolti nella crisi generale tra luglio e agosto. Solo l’oblungo verde ha sofferto un po’ di più. E oggi stanno beneficiando di un aumento delle quotazioni a causa di un calo dell’offerta nelle ultime settimane”.
 
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