Clementine, le previsioni dell'arco jonico-tarantino

Piante al 40-50% del potenziale. Avvio frizzante delle contrattazioni tra commercianti e produttori

Clementine, le previsioni dell'arco jonico-tarantino
Le contrattazioni tra commercianti e produttori di clementine dell’arco jonico-tarantino sono partite da qualche giorno con un forte interesse e prezzi buoni. Un segnale sicuramente positivo in vista della prossima campagna, che dovrebbe portare gli areali di Massafra e Palagiano almeno a dimezzare le proprie potenzialità produttive a causa delle violente grandinate d’inizio luglio che hanno provocato un’ampia cascola di frutti.

“La tendenza di oggi è quella di riuscire ad accaparrarsi prima di tutto gli appezzamenti delle varietà precoci e di quelle più tardive che non sono stati colpiti dalla grandine”, spiega a Italiafruit News Carlo Montanaro della Società agricola Montanaro, importante azienda che opera nel Golfo di Taranto.

“In molti impianti delle zone grandinate, comunque, almeno il 50% dei frutti non riporta abrasioni ne danni di alcun genere - prosegue - Questo perché la grandine è stata accompagnata da una bufera di vento che ha finito per danneggiare, in tanti casi, solo un lato delle singole piante. Col passare delle settimane, inoltre, si potrebbe riuscire a recuperare una parte delle clementine non del tutto compromesse, che riportano lievi cicatrici o piccoli segni sulla buccia”.


Situazione vegetativa ad inizio settembre 

Per quanto riguarda le previsioni circa i volumi, per ora Montanaro ipotizza che le clementine del comprensorio di Massafra e Palagiano potranno esprimere circa il 40-50% della loro potenzialità produttiva. “Questa percentuale si è attestata al 20% nella stagione precedente, quando le quantità erano ridotte all’osso. Ad oggi, quindi, ci attendiamo volumi più importanti rispetto all’anno scorso ma nettamente più bassi delle medie storiche”.

“Tali condizioni e il buon avvio delle contrattazioni sui lotti in produzione lasciano presumere un’annata favorevole per i produttori dell’arco jonico-tarantino. Ma ci servono almeno altre due settimane per valutare meglio il contesto legato sia alle previsioni produttive che ai prezzi in campo".

“Rispetto alle scorse annate, inoltre, la filiera agrumicola locale si trova ad affrontare il problema della diffusione delle cocciniglie, degli acari e delle formiche, portate alla ribalta a causa della recente eliminazione del Clorpirifos e di altre molecole chimiche da parte dell’Ue. Le armi di difesa contro i parassiti - conclude - che ci rimangono sono poche e molto specifiche, al punto che con un prodotto fitosanitario riesci a volte a risolvere un problema ma a crearne un altro”.


Danni da grandine in fase di cicatrizzazione (settembre 2020)

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