Limoni, primi stacchi (spesso azzardati) in Sicilia

Opac Campisi: «Resa in succo alta da novembre. No alla deverdizzazione»

Limoni, primi stacchi (spesso azzardati) in Sicilia
Le prime partite di limoni Primofiore di Sicilia che si stanno vedendo sul mercato nazionale riguardano le raccolte di impianti giovanissimi. I volumi disponibili sono dunque scarsissimi e rimarranno tali almeno fino ad inizio novembre, storica data di partenza della prima fioritura del limone. 

“In Sicilia alcune aziende stanno già azzardando alcuni stacchi del Primofiore. Ma è assolutamente fondamentale aspettare la prima settimana di novembre per avere prodotti maturi con una buona resa in succo. Anche le prime arance Naveline matureranno in quel periodo”, sottolinea a Italiafruit News Giuseppe Campisi, responsabile della produzione dell’Op Opac Campisi di Siracusa e coordinatore del Comitato Limone dell’organismo interprofessionale Ortofrutta Italia. 

L’estate particolarmente siccitosa, fra l’altro, ha stoppato la crescita vegetativa dei frutti, che si stanno iniziando ad ingrossare soltanto in questi giorni. “Il limone è una pianta intelligente, poiché quando il clima è caldo tende a produrre foglie per proteggere ed ombreggiare i frutti. Solo con temperature più basse, il prodotto comincia a maturare e ad aumentare la sua resa in succo”.


Limone Primofiore. Situazione vegetativa al 12 ottobre in Sicilia

“Mi preme ricordare - aggiunge - che il Primofiore non deve mai subire un processo di deverdizzazione, per evitare che possa perdere il contenuto di oli essenziali”.

A livello produttivo è prevista una buona annata, sicuramente migliore della precedente. “La produzione di Primofiore sulle piante è quantitativamente discreta - prosegue Campisi - e per ora notiamo anche una qualità eccellente. Ci si può aspettare una qualità migliore dell’anno scorso a patto che il clima, d’ora in avanti, non sarà penalizzante”.

In merito alle crescenti importazioni da Paesi extra-Ue, Campisi si unisce all’appello di Elena Aloisi Albertini (clicca qui per leggere il nostro articolo) volto all’istituzione da parte dell’Ue dell’obbligo del “cold-treatment” per i carichi importati dall’oltremare. “Non possiamo rischiare di importare in Italia malattie devastanti come la Citrus black spot, che possono distruggere la nostra intera agrumicoltura. Ritengo altresì corretto che venga armonizzato l’uso di fitofarmaci a livello europeo: il comparto italiano del limone - conclude - non può continuare a giocare ad armi impari con Spagna o Francia”.


Arance Naveline. Situazione vegetativa al 12 ottobre in Sicilia

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