Spedizioni oltremare, la mela è il frutto più esportato

Delpozzo (Nord Ovest) analizza la campagna della frutta italiana: volumi più bassi dello storico

Spedizioni oltremare, la mela è il frutto più esportato
La mela è il frutto protagonista della nuova campagna di esportazione in oltremare della frutta italiana, la quale sta procedendo in maniera tranquilla. “Nel complesso, i volumi di spedizione sono un po’ più bassi rispetto a quelli del medesimo periodo del 2019, ma non c’è motivo per allarmarsi considerata l'emergenza globale del coronavirus”, spiega a Italiafruit News Massimo Delpozzo, Chief sales officer della Nord Ovest Spa, azienda piemontese specializzata in spedizioni internazionali. 

Quali sono le dinamiche legate a questa flessione? 
Nel mondo ci sono aree geografiche che patiscono più di altre l’impatto del coronavirus sulla domanda. Regioni dove le spedizioni di tutte le merceologie registrano un calo nel confronto con i dati storici. Mi riferisco, nella fattispecie, a Medio Oriente e Brasile. Finora, ad ogni modo, la contrazione delle esportazioni di frutta su questi due vasti mercati è stata controbilanciata dalle buone performance in Egitto. L'America del Nord registra un andamento regolare.
 
Che problemi sta portando la pandemia oltre alla riduzione della domanda nei mercati sopracitati? 
Il rapporto euro/dollaro è attualmente sfavorevole per gli esportatori italiani ed europei. Un altro grande problema di oggi riguarda la riduzione degli affidamenti da parte delle assicurazioni del credito. Da parte nostra, poi, ci stiamo trovando ad affrontare l’intensificazione del fenomeno dei “blank sailing”, che ci porta a dover necessariamente gestire tutte le spedizioni avendo sempre un piano B e un piano C.


Massimo Delpozzo

Veniamo ora ai prodotti italiani più movimentati del periodo. Cosa state spedendo in Medio Oriente? 
Soprattutto mele e tanta uva da tavola. Stiamo inoltre partendo con le prime spedizioni di kiwi gialli verso Taiwan. Negli anni precedenti, la campagna nell’area medio-orientale iniziava sempre con volumi robusti tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. Quest’anno si registra invece un ritardo significativo: i primi programmi si sono realizzati solo in ottobre e a incidere su questo andamento è stata anche la forte domanda di mele in Germania nel mese di settembre. Trend che ha portato gli operatori italiani ad orientarsi maggiormente sul mercato europeo nella fase iniziale della nuova campagna melicola. 

E negli altri mercati sopracitati dell’oltremare, quali frutti italiani state portando a destinazione? 
In Egitto parliamo principalmente di mele. In Brasile vanno per la maggiore sempre le mele, in particolare le varietà Gala e Granny Smith, ed abbiamo da poco iniziato a spedire i primi kiwi. Consegniamo le mele italiane anche in Senegal, Costa d'Avorio e Guinea; in quest’ultimo Paese sono in atto disordini sociali, legati alle ultime votazioni pubbliche, che generano problematiche logistiche. Da questo mese di ottobre, infine, stiamo esportando volumi significativi di castagne in Canada.

La mela è quindi il frutto italiano più esportato in assoluto? 
Sì. Gli esportatori italiani sono tra i più lungimiranti e coraggiosi al mondo. Adesso stanno presidiando il 90% dei mercati dell’oltremare in cui possono vendere. Tra qualche settimana arriveranno al 100%. Un altro prodotto ampiamente esportato è il kiwi: in questa stagione, le spedizioni verso alcune aree del Far East potrebbero però essere influenzate in negativo dalla produzione abbondante che prevede la Cina.



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