Nocciole, come difendersi dalla concorrenza americana

Vancini (Alimex): «Prezzi bassissimi per il prodotto statunitense. Rispondere con la qualità»

Nocciole, come difendersi dalla concorrenza americana
E' una filiera che negli ultimi anni ha investito parecchio quella della nocciola francese. Unicoque, il primo produttore europeo di nocciole in guscio, quest'anno ha dovuto fare i conti con il maltempo e una concorrenza americana che si è fatta davvero agguerrita.

A tracciare questo quadro con Italiafruit News è Davide Vancini, amministratore di Alimex, società specializzata nella commercializzazione di frutta secca, che distribuisce in Italia le nocciole francesi, vendute con il brand Koki.

"E' una campagna difficile, con la filiera francese della nocciola che deve superare diversi ostacoli - illustra l'imprenditore - Sono stati fatti investimenti nel medio termine molto importanti, e questi comportano costi molto elevati. E proprio in questo contesto arriva il prodotto americano che quest'anno è entrato sul mercato europeo con prezzi bassissimi. Inoltre ci sono stati problemi durante la raccolta: le abbondanti piogge hanno complicato le operazioni e compromesso un 20% della produzione".



I volumi di nocciole francesi sono dunque più contenuti del solito. "Si cerca di mantenere una giusta remunerazione che permetta a questa filiera europea di sopravvivere rispetto a una globalizzazione selvaggia - prosegue il responsabile di Alimex - Fortunatamente le varietà francesi in guscio, in particolare la Corabel, offrono caratteristiche gustative, sia crude che tostate, uniche. La distintività del prodotto e l'apprezzamento del consumatore - conclude Davide Vancini - sono gli elementi che ci possono aiutare a creare valore attorno alle nocciole francesi".

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