Pomodoro, la Spagna taglia e punta su altre colture

Agricultural Outlook Report: produzione Ue giù del 4% e forte calo iberico nei prossimi 10 anni

Pomodoro, la Spagna taglia e punta su altre colture
La crisi dei prezzi dell'"oro rosso" e la crescente concorrenza nordafricana spingono la Spagna a tagliare la produzione di pomodoro fresco per dedicarsi ad altre colture maggiormente redditizie: nel prossimo decennio i raccolti diminuiranno del 20%. Il dato è contenuto nella relazione di previsione 2020-2030 per l'agricoltura Ue, che evidenzia una conferma sostanziale dei volumi negli altri Paesi comunitari a fronte di un continuo aumento delle importazioni.



Stando all'Agricultural Outlook Report, tra due lustri la produzione di pomodori Ue scivolerà a 6,2 milioni di tonnellate, il 4% in meno rispetto al 2019 quale conseguenza della forte riduzione delle superfici spagnole che saranno dedicate ad altre colture in serra. Previsto inoltre un forte calo delle esportazioni iberiche a causa di una combinazione di fattori: spiccano l'aumento del consumo interno e, appunto, la forte competizione esercitata da nazioni extra Ue.



Per quanto riguarda le importazioni comunitarie, è previsto un aumento del 2% annuo soprattutto per il dinamismo del Marocco, che già nel 2019 rappresenta l'80% del totale degli acquisti Ue e ha in programma una forte progressione del raccolto di pomodoro. Il Paese nordafricano ha lanciato una nuova strategia di sviluppo agricolo, denominata Génération Green 2020-2030, a completamento del piano Green Morocco, con il quale prevede di aumentare significativamente il prodotto interno lordo e raddoppiare le esportazioni nei prossimi dieci anni. Mentre si stanno compiendo progressi nell'ammodernamento della rete di irrigazione delle aziende agricole e in particolare di quelle che producono ortaggi, in primis il pomodoro. 

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