Dimissioni Bellanova, ironia e critiche. Interim a Conte

I lettori sparano a zero su Mipaaf e operato dell'ex ministro. Preoccupate le "professionali"

Dimissioni Bellanova, ironia e critiche. Interim a Conte
Preoccupazione, rabbia, sdegno, ma anche indifferenza: il "dimissionamento" della ormai ex Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova suscita un mix di sentimenti tra le realtà rappresentative del mondo agricolo e ortofrutticolo (che auspicano una pronta risoluzione della crisi) così come tra i singoli produttori e imprenditori, che "bollano" in maniera meno diplomatica e più perentoria l'addio della responsabile del Mipaaf.

E se la Cia scrive che l'agricoltura, strategica, non può restare senza ministro, se Confagricoltura parla di "grave danno in tempo di pandemia" e i grossisti Fedagro-Confcommercio sottolineano che il settore rimane senza guida in un periodo particolarmente complicato (rammaricandosi per l'estromissione dei Mercati all’ingrosso dal Piano nazionale di ripresa e resilienza), la "base" va giù diretta e non lesina critiche alla figura dell'ex ministro. 

Il Mipaaf, agli occhi di molti produttori e commercianti, appare inutile e persino dannoso: si avverte una mancanza di "buona rappresentanza", testimoniata dal resto anche da ben 30 avvicendamenti in 20 anni, con 7 ministri solo nell'ultimo decennio. 



E sono stati oltre 120, su Facebook, i commenti alla news con cui Italiafruit ha riferito del passo indietro dell'esponente di Italia Viva: quasi nessuno di solidarietà, di rammarico, di apprezzamento. "Eravamo senza Ministro dell'ortofrutta anche prima", scrive ad esempio in modo tranchant Giovanni.

"L'agricoltura un ministro non lo ha mai avuto - digita Angelo - solo gente incompetente attaccata alla poltrona che pensa al proprio interesse fregandosene dei problemi".

Sulla stesa lunghezza d'onda Ugo: "Non mancherà a nessuno, il nulla più assoluto per il settore agricolo, come Maurizio Martina del resto, recentemente promosso - forse per demeriti - a vice presidente della Fao... Povera agricoltura, che tristezza!".

"E' sotto gli occhi di tutti l'invasione di prodotti dai paesi extracomunitari, con una concorrenza spietata e sleale che porterà a chiudere le nostre piccole aziende, e dov'è la politica?", si chiede un altro lettore di Italiafruit di nome Angelo. "Nessuno si interessa al nostro settore, se non quando ci sono le elezioni...".

"L'ortofrutta deve avere come ministro qualcuno che conosca realmente i problemi legati all'agricoltura, qualcuno che si è sporcato le mani, qualcuno che ha preso la zappa e si è rotto la schiena lavorando nei campi, non chi ha visto la campagna solo sui libri", il parere, gettonassimo (oltre 50 like) di Salvatore. 
"Che grave perdita, ce ne faremo una ragione" ironizza Gianni, raccogliendo una decina di consensi.

Insomma l'allergia alla politica e l'insoddisfazione, in un momento drammatico come quello attuale, tengono banco. E assegnando il peso che merita alla locuzione latina "Vox populi, Vox Dei", il mondo della politica ha davvero tanto su cui riflettere.  In attesa del prossimo inquilino del Mipaaf che, stando ai primi rumors, sarebbe rivendicato dai 5 Stelle, cui fa già riferimento il sottosegretario L'Abbate. Ma dipenderà dagli sviluppi della crisi.



Ieri pomeriggio, intanto, il presidente della Repubblica Mattarella ha firmato il decreto con il quale, su proposta del presidente del Consiglio dei ministri, vengono accettate le dimissioni rassegnate dalla Bellanova dal vertice del Mipaaf: il relativo interim è stato assunto dallo stesso Giuseppe Conte.

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