Le clementine invendute finiscono nel torrente

Le clementine invendute finiscono nel torrente
Un carico di agrumi riversato illecitamente nel torrente Gennarito, un canale fluviale ad alto rischio esondazione nei periodi di piena. Si tratta di clementine malandate, colpite dalla macchia d’acqua. Il rinvenimento è avvenuto a Corigliano-Rossano (Cosenza) nelle ultime ore da parte di privati che hanno segnalato l’atto d’inciviltà, l’ennesimo, che non costituisce purtroppo una novità. Alle prime piogge, le clementine saranno riversate in mare.

Parte dei produttori agrumicoli dotati di buon senso si rivolgono ad aziende private (poche) che trattano il prodotto mediante la trasformazione in succhi o imprese dotate di spiritiere, ma entrambi i settori di trattamento risultano saturi. Ed ecco che si dà vita a conferimenti abusivi, con grave danno all’ecosistema. Il letto del torrente, talvolta convertito in strada di regolare transito per auto e mezzi pesanti, risulta in parte manutenzionato dal personale di Calabria Verde e dal Comune di Corigliano-Rossano.

Chiesto Consiglio comunale
Su questo versante, tuttavia, il capogruppo consiliare Corigliano-Rossano in Azione Francesco Madeo colloca il fenomeno nella mancanza di un piano comunale sui rifiuti cronico e storicizzato, mai affrontato dalla classe politica. "Abbiamo chiesto più volte all’amministrazione Stasi di convocare la commissione Ambiente al fine di affrontare la questione che attiene al senso civico, alla sensibilizzazione su un tema delicato, e alla mancanza di controlli". Sul conferimento degli agrumi nel letto del torrente, il rappresentante di Calenda ipotizza che l’autore del gesto possa essere qualche commerciante del posto che ha smaltito l’invenduto nel canale demaniale, in assenza di strutture dove conferire la materia umida.

"Il Gennarito creò una serie di problemi nell’ambito dell’alluvione del 2015, così come tutte le fiumare dell’intero territorio, ivi incluso la questione Crati esondato nellle ultime ore. Si rende necessario un intervento di pulizia immediata dei letti dei torrenti - afferma Madeo - e il contestuale potenziamento degli argini ormai datati e scarsamente manutenzionati. Lo scandalo è che l’argine del Gennarito venne riprogettato e ricostruito proprio nel 2015 dopo il nubifragio, dopo 50 anni di inattivismo". Il capogruppo Madeo si rivolge al sindaco Flavio Stasi, al presidente del Consiglio comunale, affinché si dia vita alla celebrazione di un Civico consesso nel quale affrontare il tema dei torrenti e delle fiumare e di formulare una proposta a Calabria Verde in sinergia con gli organi competenti comunali. 

Fonte: Lacnews24.it