Granata in pensione, Opera cerca il nuovo direttore

Manager carismatico e protagonista del settore ortofrutticolo

Granata in pensione, Opera cerca il nuovo direttore
Luca Granata saluta Opera e il settore ortofrutticolo italiano, di cui è stato tra i protagonisti, e inizia la "seconda vita": da lunedì il direttore generale del Consorzio lascerà l'incarico avendo raggiunto i termini per il pensionamento.

"Dopo 40 anni di attività lavorativa svolta con passione e soddisfazione nel settore agricolo in Italia e all'estero ricoprendo diversi ruoli - recita un comunicato stampa di Opera - Granata ha deciso di dedicarsi d’ora in poi alla realizzazione dei propri sogni ed obiettivi di carattere extra-professionale".

Apprezzato Dg di Melinda dal 2002 al 2015 - in Trentino era arrivato dopo un'importante esperienza in Dupont - Granata si è cimentato nell'avventura di Opera con impegno contribuendo, sei anni fa, alla costituzione del consorzio, girando le aree pericole più vocate della Penisola per lanciare il progetto facendo leva su arte oratoria e carisma.
 



Opera ha contribuito ad aumentare la massa critica a monte della filiera e la notorietà del frutto, il brand è oggi conosciuto grazie anche agli importanti investimenti in comunicazione, ma l'obiettivo della vigilia di rafforzare in maniera decisiva la fase commerciale non è stato del tutto raggiunto. L'aggregazione del resto è una china scivolosa, nell'ortofrutta italiana.

"Il presidente e il consiglio di amministrazione di Opera ringraziano sentitamente il Dr. Granata sia per l’importante contributo da lui fornito all’avviamento ed al successivo sviluppo organizzativo di Consorzio Opera sia per i risultati raggiunti e gli augurano grande successo anche nella nuova fase di vita che si appresta ad iniziare", prosegue la nota stampa.

A breve Opera comunicherà il nome del prossimo direttore generale la cui individuazione e selezione sono già in corso: a lui il compito di "sviluppare ulteriormente Opera" e "portare risultati sempre migliori per i frutticoltori facenti riferimento al Consorzio" che annovera 14 aziende associate, un migliaio di frutticoltori, oltre 5.000 ettari coltivati e oltre il 20% della produzione italiana.