Frutta invernale, Minguzzi: partenza d'anno discreta

Il presidente di Fruitimprese Emilia-Romagna: «Per il kiwi la pressione della Grecia si è allentata»

Frutta invernale, Minguzzi: partenza d'anno discreta
La frutta invernale dell’Emilia-Romagna aveva chiuso l’ultimo bimestre 2020 con qualche piccola sofferenza, dovuta alla forte concorrenza greca per il kiwi a polpa verde e alla scarsa fluidità delle vendite per le pere Abate Fetel di calibro piccolo. L’anno nuovo ha ora portato un miglioramento della situazione generale, in particolare per il segmento del kiwi, come spiega a Italiafruit Giancarlo Minguzzi, presidente dell’Op Minguzzi nonché presidente di Fruitimprese Emilia-Romagna.

“Questi primi 40 giorni del 2021 hanno messo in evidenza un andamento discretamente soddisfacente per il commercio della frutta invernale - precisa Minguzzi - Per quanto riguarda il kiwi verde, in particolare, c’è stato un allentamento della pressione greca che, combinato alla ridotta quantità disponibile dell’Italia, ha consentito il mantenimento dei prezzi su livelli buoni. Le quantità che rimangono da vendere non sono importanti, pertanto pensiamo che questo prodotto dovrebbe riuscire a dare soddisfazione economica anche ai produttori emiliano-romagnoli”. 

“Nelle ultime settimane, fra l’altro, si stanno iniziando ad intensificare anche le spedizioni sui mercati asiatici”, aggiunge il presidente dell’Op che vende il frutto in Asia tramite Origine Group. 


Giancarlo Minguzzi

In merito alla pera Abate, “il prodotto di piccola pezzatura sta continuando un po’ a soffrire, mentre il trend di vendita è positivo per il resto dei calibri. L’offerta nazionale di Abate è superiore all’anno scorso, ma è leggermente inferiore a quella di due anni fa. Non è comunque un volume che può dare fastidio a livello commerciale. Ora c’è attesa per le prime pere dell’oltremare, che dovrebbero entrare sul mercato italiano da metà febbraio. Le previsioni dell’Emisfero Sud parlano di volumi normali rispetto alla media”.

“Circa le mele, la stagione è ancora lunga e vi sono buone aspettative per il prosieguo. L’unica nota stonata di questo inizio d'anno riguarda la Fuji, la quale sta un po' soffrendo in maniera inaspettata anche a causa della maggior aggressività dell'Alto Adige. Il prezzo al produttore si sta facendo fatica a rispettare”, conclude Minguzzi.
 
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