Prendono il via i lavori della task force siciliana per tenere sotto controllo l’emergenza Tomato Brown Rugose Fruit Virus (ToBRFV). Malattia da virus che, a distanza di soli due anni dalla data del primo rilevamento nell’isola, si è diffusa in maniera spropositata nelle serre di pomodoro da mensa delle province di Ragusa, Siracusa, Caltanissetta ed Agrigento.
La Regione Sicilia, attraverso la misura 16.2 del Psr, finanzierà interamente un progetto pilota per la creazione di una rete di micro-laboratori all’interno di vivai e aziende agricole. Strutture di analisi e diagnosi che saranno “collegate” in remoto con il Laboratorio di Virologia vegetale dell’Università di Palermo. Ad annunciare in anteprima la notizia a Italiafruit News è Walter Davino, professore di Patologia vegetale presso lo stesso Ateneo palermitano.
“Il nostro obiettivo è quello di tracciare la filiera del pomodoro, partendo dal seme per arrivare al campo. In questo modo potremo riuscire a comprendere dove nascono le criticità legate al ToBRFV e quindi dove è opportuno intervenire”, sottolinea il professore.
Al progetto pilota - chiamato “LabLoop” - aderiscono cinque aziende vivaistiche e una Organizzazione di produttori. “A loro forniremo un kit e una macchinetta per fare le analisi di laboratorio. I nostri ricercatori formeranno i tecnici delle imprese per l’utilizzo della strumentazione. Mentre dal Laboratorio dell’Università potremo monitorare in tempo reale tutti i dati raccolti, senza la necessità di doverci muovere fisicamente. In pratica, seguiremo passo dopo passo i vivai e l’Op in tutte le loro operazioni”.
L’idea alla base di LabLoop è lo sviluppo di un modello da imitare, esportabile in tutta la filiera, per controllare l'andamento epidemiologico del ToBRFV. “Abbiamo già fatto le prime prove nel vivaio capofila del progetto - aggiunge Davino - e, ora, stiamo aspettando i documenti dalla Regione Sicilia per poter costruire i micro-laboratori in tutte e sei le aziende. La rete di analisi dovrebbe entrare a regime per la prossima campagna estiva del pomodoro. Il nostro progetto è aperto anche ad altre realtà vivaistiche e produttive che volessero partecipare, previo l’acquisto della strumentazione necessaria”.