La fragola veronese vuole l'Igp

Nuove aree di produzione e più superfici dedicate: è riscoperta

La fragola veronese vuole l'Igp
La fragola veronese vuole l'Igp per certificare il valore e l'escalation quantitativa della produzione locale. Lo scorso anno in Veneto sono stati destinati alla coltivazione circa 600 ettari, 515 dei quali proprio nella provincia scaligera. E quest'anno si stima che la superficie dedicata possa raggiungere in regione i 640 ettari e in provincia i 570.



"Negli anni Ottanta e Novanta c'era stata un'esplosione della coltivazione di fragole nel Veronese, che ora si sta riproponendo dopo un periodo di stasi", ha spiegato recentemente a L'Arena Enzo Gambin, tecnico dell'Associazione ortofrutta veneta. "Nel 1995 era stato preparato un disciplinare per chiedere all'Ue l'Indicazione geografica protetta "ma non se n'era fatto nulla; ora l'iniziativa, rimasta in stallo, è tornata di attualità". 



Nel territorio la principale zona di produzione va da Raldon di San Giovanni Lupatoto a Zevio, da Oppeano a Isola Rizza fino a Roverchiara ma raggiunge anche altre aree come Velo Veronese, nell'alta Lessinia, dove si coltiva rigorosamente sotto serra. Il clou della stagione produttiva è all'inizio della primavera e quest'anno c'è particolare attesa per la Pasqua, da sempre un momento decisivo anche in chiave export; una festività che in questo 2021 cade presto, il 4 aprile.

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