Grandine a Latina e nel Salento, addio kiwi e ortaggi

Aspal: nel territorio pontino la situazione è drammatica, aziende agli sgoccioli

Grandine a Latina e nel Salento, addio kiwi e ortaggi
Ancora maltempo, ancora piantagioni e serre travolte da acqua e ghiaccio. Lunedì pomeriggio parte della provincia pontina è stata messa a dura prova da una violenta grandinata, come testimoniano le foto scattate a Cisterna di Latina. Sotto scacco gli actinidia, che già avevano pagato dazio al gelo delle scorse settimane e i vigneti. La furia degli eventi in alcuni punti ha scardinato le reti antigrandine. "La situazione è drammatica - commenta Stefano Giammatteo, presidente dell'Associazione produttori agricoli del Lazio (Aspal) - siamo molto preoccupati per le sorti delle nostre aziende, che oltre al problema Covid con questi continui eventi calamitosi, sommati alla moria sul kiwi, ormai sono veramente agli sgoccioli". Prima stime? "Milioni di euro di danni", risponde Giammatteo.



E non è finita: ieri pomeriggio è arrivata una nuova allerta meteo emessa dalla protezione civile che prevedeva per la serata precipitazioni diffuse sui settori interni ed orientali del territorio laziale.

Una grandinata violenta e improvvisa ha colpito nelle scorse ora anche il Salento, con i campi imbiancati in pochi minuti nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto:  "E' l'ennesimo colpo inferto a patate, ortaggi, vigneti e uliveti, dopo la gelata killer dell'8 e 9 aprile scorsi", la denuncia di Coldiretti Puglia, che parla di "danni gravi alle colture fuori serra che sono andate distrutte" ad Avetrana, Torricella, Sava, Francavilla Fontana, Villa Castelli, Gallipoli, Maglie, Scorrano, Taurisano, Trepuzzi, Campi Salentina, Monteroni e Corigliano.



 "Alla grave crisi di liquidità delle aziende agricole causata dall'emergenza Covid - dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - si aggiungono i danni delle improvvise e letali ondate di maltempo che con grandinate, bombe d'acqua, gelate che al loro passaggio restituiscono campi gelati o allagati, smottamenti e raccolti gravemente compromessi".

"Gli agricoltori cercano di difendersi con le reti di copertura, con le coltivazioni in serra, i falò e la vaporizzazione dell'acqua contro le gelate, e con la manutenzione di terreni e canali e serre - continua Muraglia - ma spesso la furia del maltempo è così violenta da rendere inutili le protezioni, distrugge frutta e ortaggi e gonfia d'acqua i terreni provocando pericolosi smottamenti".

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