Frutta estiva, la Sicilia sorride

Campagna drupacee, Cofir stima una crescita di volumi e qualità

Frutta estiva, la Sicilia sorride
Se molti areali produttivi delle drupacee del nord Italia (come l’Emilia Romagna) sono stati colpiti nei mesi scorsi da violente gelate e oggi fanno i conti con le perdite dei raccolti, la zona siciliana è uscita indenne da questa situazione.
Nell’isola i frutti sono maturati secondo le tradizionali tempistiche, assicurando oggi al mercato frutti dolcissimi e perfetti dal punto di vista estetico. Proprio come è successo per le albicocche prodotte dalla Società Agricola Cofir di Riesi (Caltanissetta), che rispetto alla produzione dello scorso anno ha registrato anche un aumento dei gradi Brix, a suggellare l’alto livello qualitativo di questi frutti.


Raffaele Migliore, presidente dell'azienda

“Non ci sono state gelate e pensiamo che rispetto all’anno precedente i volumi saranno maggiori – spiegano a Italiafruit News Raffaele Migliore e Giuseppe Ferro, rispettivamente presidente e commerciale della cooperativa - riusciremo a commercializzare volumi maggiori rispetto al 2020 sia per albicocche, nettarine e pesche”. E aggiungono: “Anche dal punto di vista qualitativo, stiamo riuscendo a fare meglio: per la nostra primizia, l’albicocca della varietà Mogador, stiamo raccogliendo frutti dai colori brillanti e con grado Brix superiore rispetto alle passate stagioni. Siamo partiti in queste settimane e, facendo affidamento su un buon clima, contiamo di chiudere la campagna ad agosto inoltrato”.

Canali di commercializzazione
Le albicocche e gli altri frutti prodotti da Cofir sono commercializzati principalmente nei mercati generali, oltre ad una parte minore destinata alla Gdo ed al canale Ho.re.ca. “Uno dei nostri obiettivi è cercare di riequilibrare il fatturato generale, spostandolo sempre di più sulla Gdo – dichiara Ferro – per questo inizieremo a lavorare con diversi marchi, non solo in Sicilia”.
La cooperativa punta anche alla Gdo europea, con cui aveva iniziato a collaborare già lo scorso anno tramite qualche supermercato svizzero. 
Dall’azienda sottolineano anche come negli ultimi tempi si siano registrati aumentati nei prezzi degli imballaggi e dei trasporti: “Per esempio nei mercati del Nord siamo costretti ad operare in logica AxC – specifica il presidente Migliore – e stiamo assistendo a un aumento abnorme per le materie prime: a fine giugno potrebbe venire a mancare la carta, per questo stiamo ragionando su sistemi in pooling e materiali come il Pet”.



La cooperativa
Nata nel 2015 dall’intesa di 7 soci, la cooperativa Cofir si estende su un totale di 300 ettari nel territorio di Riesi (Cl), oltre che in quello di Butera (CL) e Canicattì (AG), terreni altamente vocati per la coltivazione di albicocche, pesche, nettarine e uva Italia.
L’azienda può contare, inoltre, sulla produzione della cooperativa agricola “Coopar”, composta da produttori associati medio-piccoli, i quali affidano alla società la commercializzazione del loro prodotto. Svariati sono, infine, i produttori locali che conferiscono o vendono a Cofir. Complessivamente circa l'80% dei volumi commercializzati è prodotto direttamente da Cofir, mentre la rimanente parte è acquistato. “Questo ci consente di controllare la qualità dei frutti sin dal primo momento – spiegano Migliore e Ferro - oltre al fatto di ‘imporre’ il rispetto dei disciplinari di produzione regionale e nazionale”.
Oggi la Gdo vuole continuità, quantità e prodotti controllati e noi produttori possiamo fronteggiare questa sfida solo se riusciamo a fare sistema. Fortunatamente, la nostra rete si sta allargando a livello commerciale grazie alla qualità: in molti ci contattano sulla base del nostro lavoro, tra cui diverse aziende anche del nord Italia. Mai fermare il processo di miglioramento con una continua attenzione alla lavorazione dei prodotti, ai colori, alla consistenza, ad un utilizzo mirato di fitofarmaci. Solo a livello di cooperativa riusciamo a gestire tutte queste cose, ottenendo frutti sani e controllati da valorizzare sul mercato”.


Giuseppe Ferro, commerciale dell'azienda

Altri prodotti e investimenti per il futuro
Tra gli altri prodotti proposti da Cofir ci sono anche le nettarine e le pesche, la cui campagna inizierà a breve: “Quest’anno siamo privilegiati – illustra il presidente della cooperativa – perché non abbiamo avuto umidità e ha piovuto quanto basta: la frutta è sana e non abbiamo registrato alcun marciume”.
Parte minoritaria del fatturato aziendale è rappresentata dall’uva da tavola, prodotta nelle varietà Italia e Red Globe. “Per questi frutti l’obiettivo è di incrementare quantità e varietà – ancora i due responsabili – in questo senso nell’ultimo anno abbiamo già fatto numerosi investimenti”.
Nel 2020 Cofir ha acquisito la proprietà della struttura in cui si concentra la lavorazione e si è, inoltre, dotata di nuovi impianti di lavorazione e calibrazione. “Tuttavia il processo di crescita e di strutturazione non è concluso – commenta Ferro - stiamo effettuando ulteriori interventi volti all’ampliamento degli impianti di lavorazione, stoccaggio e conservazione che ci consentiranno un ulteriore aumento delle quantità lavorate e commercializzate oltre che un miglioramento del processo produttivo generale”.



Infine, da Cofir testimoniamo un tema già sentito anche da altri produttori siciliani: a livello varietale non si stanno registrando progressi perché manca una visione generale e statale del settore.
“Siamo disposti a dare al consumatore ciò che gli piace e per cui è disposto a spendere qualcosa in più – dicono dall’azienda – ma siamo in Italia e facciamo davvero fatica ad organizzarci sul futuro a lungo termine delle nostre colture. Gli investimenti pesano ancora troppo esclusivamente sulle spalle dei produttori, in questo dovremmo prendere spunto dall’efficiente organizzazione spagnola”.

Ha collaborato Fabrizio Pattuelli

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