«Drupacee, campagna anomala»

Aop Luce: poco prodotto ma prezzi modesti sul mercato. Fragole, bilancio discreto

«Drupacee, campagna anomala»

Ancora una campagna drupacee con poco prodotto per Aop Luce: per il secondo anno  consecutivo i raccolti saranno decisamente inferiori rispetto al potenziale. “Colpa delle gelate che hanno colpito i nostri impianti ad aprile - spiega l’amministratore delegato Giacomo Galdiero - Stimiamo un calo dei quantitativi di circa il 30% per pesche e nettarine e del 50% per le albicocche; previsioni quindi addirittura peggiori rispetto a quelle del 2020 se consideriamo che lo scorso anno non avevamo avuto danni così pesanti sulle albicocche mentre le susine, che avevano fatto segnare un +10% sul 2019, non erano state per nulla colpite. Ma stavolta il freddo ha colpito anche loro”. 



La raccolta delle prime albicocche con faccetta rossa è iniziata dopo la metà di maggio: “Prevalgono i calibri medi ed il grado brix è abbastanza elevato”, sintetizza Galdiero. Ha preso il via anche la commercializzazione delle pesche e nettarine, nei calibri più piccoli: "Nonostante i danni causati dal freddo, non riscontriamo particolari problematiche qualitative. Il prodotto in raccolta è di buona qualità e la pezzatura è prevalentemente media. Riscontriamo peraltro carenza di calibri grandi per le lavorazioni di prodotto sfuso”.

La situazione di mercato al momento appare abbastanza anomala: “Nonostante il risaputo ammanco di prodotto, non sta assorbendo in maniera ottimale la merce disponibile, come invece ci saremmo aspettati, nel senso che le quotazioni non sono particolarmente brillanti”, annota ancora Galdiero. “Speriamo che il vento cambi e che il caldo invogli al consumo di drupacee, perché abbiamo assolutamente bisogno che il prodotto venga adeguatamente remunerato per compensare i minori volumi”.

Si sta chiudendo con un bilancio abbastanza positivo la campagna fragole: “Una stagione segnata inevitabilmente dall’andamento climatico”, dice l’Ad di Aop Luce. “Nella prima fase, tra febbraio e inizio marzo, in cui le quotazioni erano molto elevate e remunerative, purtroppo avevamo poco prodotto, il 40% in meno rispetto al 2020, perché nel nostro areale campano faceva particolarmente freddo. I continui sbalzi termici hanno generato squilibri alla pianta con conseguenti cali della produzione e hanno ostacolato la regolare maturazione delle fragole, per cui la produzione ha continuato anche successivamente ad essere inferiore a quella dello scorso anno di circa il 10%”. 

La situazione è andata a stabilizzarsi dalla settimana dopo Pasqua, “quando la domanda si è assestata su livelli sostenuti ed i prezzi sono stati remunerativi, mediamente superiori di oltre il 20% a quelli del 2020, per cui siamo soddisfatti”. 

"La nostra produzione campana, che vede come varietà principali Melissa, Sabrina, Partenope e Rociera andrà via via a ridursi per terminare la commercializzazione entro un paio di settimane, complice anche il caldo di questi ultimi giorni”, conclude Galdiero. 


Positiva anche quest’anno la campagna della fragola Favetta, produzione di nicchia tipica del basso Lazio caratterizzata da una dolcezza veramente fuori dall’ordinario e apprezzatissima dal consumatore: stiamo facendo investimenti e aumentiamo di anno in anno le superfici”.

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