«Meloni e angurie, si salva solo il prodotto distintivo»

Il punto dall'Ortomercato di Milano: consumi bassi e tanto invenduto nonostante il caldo

«Meloni e angurie, si salva solo il prodotto distintivo»
Angurie e meloni ancora non riescono a sfondare. Questa l'impressione dei grossisti dell'Ortomercato di Milano che si domandano come mai, nonostante la altissime temperature,  i consumi dei due prodotti restino in sordina. "Dovrebbero essere presi d’assalto e invece le vendite sono ancora basse, tanto che a fronte di una abbondante offerta di prodotto, l’esigua domanda di lunedì e martedì ha portato a ingenti quote di invenduto", testimonia il grossista Salvatore Musso. 



Sul fronte prezzi c'è poca uniformità: "Regna una grande confusione. Alcune partite di angurie Igp come quelle della zona di Mantova, riescono a spuntare prezzi notevolmente sopra la media, alcune marche ben conosciute superano anche l’euro, mentre altre, per quanto buone, annaspano tra i 30-40 centesimi il chilo". Come dire che paga la distintività. Anche per i meloni: "Al pari delle angurie, alcune varietà pregiate non hanno limite di prezzo, mentre un prodotto standard, mediamente buono, lo si trova tranquillamente sotto i 50 centesimi". 



Con l'arrivo dell'estate va considerato anche il fattore "migratorio": molti lasciano le grandi città per le località montane o rivierasche. "Una causa importante della diminuzione dei consumi è legata all’esodo di massa che ha già visto tanti milanesi e lombardi partire, anticipando quello cui solitamente si assiste solo a luglio iniziato", la considerazione del grossista. "E' anche per questo motivo che è veramente difficile fare previsioni; prevedo pertanto tempi duri per noi grossisti ortofrutticoli che proprio sulle previsioni basiamo il lavoro, un po' come avviene in Borsa...".

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