CONFINDUSTRIA RISPONDE AL MIPAAF: HA RAGIONE IL MISE, L’ART. 62 VA ABROGATO. CENTROMARCA DENUNCIA LO STATO DI PERPLESSITA’ DELLE IMPRESE ASSOCIATE

CONFINDUSTRIA RISPONDE AL MIPAAF: HA RAGIONE IL MISE, L’ART. 62 VA ABROGATO. CENTROMARCA DENUNCIA LO STATO DI PERPLESSITA’ DELLE IMPRESE ASSOCIATE
Colpi a suon di comunicati nel mancato dialogo tra il ministero delle Politiche agricole (Mipaaf) e il ministero dello Sviluppo Economico (Mise) sull'articolo 62, il provvedimento voluto da Mario Catania per legiferare sulla tempistica dei pagamenti per i prodotti alimentari (cfr. Italiafruit del 3 aprile). Dopo aver detto a "nuora perché suocera intenda" e aver comunicato tramite il direttore generale di Confindustria, stavolta è la stessa Confindustra a parlare: il provvedimento va abrogato. "Tanto più per la situazione di incertezza che si è venuta a creare". Il ministero dello Sviluppo Economico, secondo le sue competenze, "ha agito correttamente nel chiarire che l'articolo 62 va ricondotto nell'alveo della Direttiva UE sui ritardi di pagamento", scrive Confindustria. "La grave situazione di incertezza che si è venuta a creare negli ultimi giorni suggerisce di procedere, a questo punto, a un'esplicita abrogazione della norma".  
Il chiarimento del Mise - si legge ancora nella nota - rappresenta "un importante passo avanti perché è in linea con l'esigenza di superare il rigido regime di inderogabilità che sta condizionando i rapporti tra le imprese della filiera agro-alimentare. L'articolo 62 era stato pensato per riportare equità negli scambi tra produttori e Grande Distribuzione Organizzata (GDO), ma si applica indistintamente alla quasi totalità delle transazioni nella filiera".
A cinque mesi dalla sua entrata in vigore, la norma, secondo Confindustria "non ha sortito il risultato atteso, imponendo al contempo significativi oneri di adeguamento alle imprese del settore. Ciò a conferma del fatto che i problemi legati ai tempi di pagamento tra imprese non si risolvono con norme inderogabili, ma con una precisa regolamentazione e un efficace enforcement delle situazioni di squilibrio contrattuale". Pertanto, Confindustria auspica "che l'articolo 62 venga applicato secondo le indicazioni fornite dal Ministero dello sviluppo economico, ferma restando la necessità di un'esplicita abrogazione della norma per offrire adeguate garanzie di certezza giuridica alle imprese".
La posizione di Confindustria non è condivisa da Centromarca, che con un comunicato di ieri ha denunciato lo stato di perplessità e disappunto delle industrie associate rispetto al nuovo conflitto tra normativa europea sui pagamenti e l'art. 62.
La nota del Mise ha creato "una situazione incredibile, che rischia di inceppare l'attività delle aziende", sottolinea Luigi Bordoni, presidente di Centromarca. Le nostre industrie - prosegue Bordoni - hanno lavorato un anno e sostenuto costi ingenti per adeguarsi alla legge, modificando sistemi informativi e documenti amministrativi, rivedendo relazioni con i clienti e contrattualistica. Hanno fatto riferimento a una norma approvata dal Parlamento, che ha raccolto il parere favorevole del Consiglio di Stato ed è dotata di un regolamento sulle procedure istruttorie dell'Antitrust. Non è concepibile - conclude Bordoni - che nella primavera 2013 si arrivi a sostenere che una legge del gennaio 2012 è stata soppiantata da una Direttiva del 2011".


Luigi Bordoni, presidente di Centromarca

Il 92% delle industrie associate, stando alle recenti rilevazioni effettuate da Centromarca, valuta favorevolmente l'articolo 62. L'applicazione della normativa sta esercitando effetti positivi sulla regolarità dei pagamenti nella filiera. Secondo un'indagine effettuata nelle ultime ore da Centromarca, le aziende considerano l'articolo 62 un fondamentale elemento di garanzia sul piano della gestione economico-finanziaria, in una fase drammatica per la mancanza di liquidità e per i rischi di insolvenza nei rapporti tra imprese.

Fonte: Agricolae - Centromarca