SCACCO MATTO DI CONAD, L’ACCORDO CON UNICREDIT SUPERA CON GRANDE LUNGIMIRANZA LE DIFFICOLTA’ DELL’ART.62

SCACCO MATTO DI CONAD, L’ACCORDO CON UNICREDIT SUPERA CON GRANDE LUNGIMIRANZA LE DIFFICOLTA’ DELL’ART.62
Finalmente un attore della grande distribuzione organizzata sceglie di non prendere a schiaffi il tanto discusso articolo 62, ma di metterlo a valore con grande astuzia ponendo le basi per rassicurare e semplificare le relazioni con i fornitori dei prodotti agroalimentari, ovviamente inclusi gli ortofrutticoli. Non è un videogame ma pura realtà. Di chi sto parlando? Di Conad. L'accordo commerciale basato sul "reverse factoring" (cfr. Italiafruit del 24 aprile 2013), finalizzato nelle scorse settimane con Unicredit, gruppo bancario leader in Italia, mi porta a pensare che la strada intrapresa da Conad sia proprio quella giusta: intelligente, costruttiva e rivolta al futuro. E' infatti un'operazione di portata rivoluzionaria non solo per i complessi contenuti del contratto e la dimensione dell'affidamento, circa 500 milioni di euro (elevabili a 2 miliardi negli stadi successivi) messi a disposizione all'intero sistema Conad, ma soprattutto perché si propone due grandi obbiettivi di breve termine: da una parte, rimuovere l'"ostacolo" dell'articolo 62 attraverso la costituzione di una sorta di partnership con un primario istituto bancario che andrà ad assumere il ruolo di ammortizzatore; dall'altra, aumentare in tempi rapidi le capacità di creare valore del mondo della fornitura in un momento storico dove si registra un netto peggioramento dell'erogazione di prestiti bancari alle aziende agricole.
La valenza di questo accordo assume un carattere ancora più marcato se consideriamo l'estrema complessità organizzativa di Conad, composta da 3.000 imprenditori indipendenti associati a 8 Cooperative che controllano la centrale nazionale. L'operazione con Unicredit rappresenta di fatto il primo progetto finanziario di sistema mai realizzato da Conad. Primo e unico, almeno al momento: una mossa che senza dubbio vale come uno "scacco matto" - se vogliamo declinarla nel linguaggio del gioco - nei confronti degli altri best performer della Gdo, poiché consentirà alla stessa Conad di offrire condizioni finanziarie particolarmente vantaggiose ai propri fornitori di prodotti agroalimentari esistenti e futuri.
Attualmente sono tantissimi i prodotti ortofrutticoli - penso soprattutto ai marchi più noti - presenti sia nelle superfici Conad sia in quelle di altri gruppi distributivi. Risulta quindi evidente come da ottobre 2013, data stabilita per l'avvio operativo dell'accordo, si potrebbe venire a creare una "forbice" di opportunità per i fornitori.
Non ci resta ora che attendere le scelte che prenderanno i principali competitor di Conad. Staranno a guardare o si muoveranno con tempestività attraverso la costituzione di accordi simili? Sul tavolo del nuovo ministro Nunzia De Girolamo, intanto, resta apertissima la questione dell'articolo 62 così come il problema dell'accesso al credito per le imprese agricole. Come si dice in questi casi, chi vivrà vedrà.

Daniele Bianchi – Italiafruit Deputy Editor