VENETO, POMODORI A GRAPPOLO E CUORI DI BUE CONQUISTANO TERRENO SU INSALATARI E NASONI

VENETO, POMODORI A GRAPPOLO E CUORI DI BUE CONQUISTANO TERRENO SU INSALATARI E NASONI
Stanno perdendo terreno nel Veneto i tradizionali pomodori insalatari – tondi lisci – e dei nasoni – ecotipi autoctoni, coltivati in particolare nell’area di Cavallino Treporti, comune sul litorale veneziano – mentre sono in crescita le varietà a grappolo e i cuori di bue. Si sta, inoltre, allargando l’attenzione per i pomodori ciliegini e i datterini. È una tendenza che si è accentuata in questa annata e che va a favore di varietà di pomodoro belli, gustosi, più serbevoli e quindi meno delicati. È quanto si sta constatando negli orti di Cavallino Treporti e di Lusia – nel Medio Polesine – tra i fiumi Adige e Po. Sono pomodori coltivati ormai quasi soltanto in serra, risultato di attente prove varietali, delle quali sono state selezionate cultivar ottimali con eccellenti valori organolettici, nutrizionali e gustativi. Sono pomodori che vengono consumati freschi, sempre presenti sulle tavole estive, da soli o in sapide insalate. Si è entrati ormai in piena raccolta e le quotazioni si mantengono su livelli stagionali standard, con tendenza verso una leggera lievitazione. Commenta Sergio Tronchin responsabile commerciale OPO Veneto: “Sono prodotti delicati, estivi, soggetti a continue oscillazioni di prezzo, per cui è sempre problematico fare previsioni. Diciamo che la stagione, dopo un avvio ritardato dal maltempo e con qualche incertezza, sta rispettando le attese. Il prodotto mantiene le posizioni, tenendo sempre conto del raffreddamento dei consumi di verdura per il diminuito potere di acquisto delle famiglie riconducibile alla crisi che si sta vivendo”. La produzione complessiva di pomodori nel Veneto si è attestata da alcuni anni attorno alle 71 mila tonnellate ed è concentrata nelle province di Rovigo, Padova e Verona (fonte Veneto Agricoltura).

Fonte: OPO Veneto