IMPORT DI AGLIO CINESE, L’UFFICIO EUROPEO ANTIFRODE CONFERMA I RISCHI DI TRUFFE DENUNCIATI DA COLDIRETTI. CONDOTTE 50 INVESTIGAZIONI PER UN IMPATTO DI 78 MILIONI

IMPORT DI AGLIO CINESE, L’UFFICIO EUROPEO ANTIFRODE CONFERMA I RISCHI DI TRUFFE DENUNCIATI DA COLDIRETTI. CONDOTTE 50 INVESTIGAZIONI PER UN IMPATTO DI 78 MILIONI
Si è tenuto a Bruxelles il Comitato Consultivo Ortofrutta dell'Ue, durante il quale, come era stato richiesto dalla Coldiretti, è stata presentata una relazione dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) sul tema dell'aglio proveniente dalla Cina.
L'OLAF ha spiegato che sono state condotte circa 50 investigazioni sulle importazioni di aglio, di cui 20 ancora in corso, per un impatto economico di 78 milioni di euro.
Le azioni illegali di importazione di aglio cinese, volte ad evadere i dazi previsti, si sviluppano attraverso la falsificazione dell'origine del prodotto, l'utilizzo di descrizioni diverse (aglio fresco presentato come aglio secco o surgelato), la dichiarazione di prodotti diversi (aglio fresco spacciato per mele, cipolle o zenzero) oppure il contrabbando tramite la mascheratura del carico (mezzo container riempito con un prodotto e dietro l'aglio). Altre casistiche rilevate dall'OLAF sono relative alla corruzione di addetti delle dogane, alla sostituzione o alla fittizia riesportazione del prodotto in transito sul territorio comunitario.
Un segnale di queste situazioni, evidenzia ancora l'OLAF, è dato dalla presenza di grossi quantitativi di aglio fresco nella catena distributiva a prezzi molto competitivi (ovvero bassi) offerti da nuove aziende che non risultano tradizionali importatori o commercianti di aglio.
L'OLAF ha chiesto la collaborazione degli operatori mediante la segnalazione di situazioni anomale, vista la difficoltà ad eradicare questo tipo di frode, molto appetibile. Infatti, far entrare nell'Ue un container di aglio cinese, facendolo passare per proveniente da altro Paese (non soggetto a dazi e contingenti), significa frodare 25.000 euro di dazi all'Unione Europea.

Fonte: Il Punto Coldiretti