CILE: STOP AGLI SCIOPERI NEL PORTO DI SAN ANTONIO, MA INTANTO L'EXPORT CROLLA

CILE: STOP AGLI SCIOPERI NEL PORTO DI SAN ANTONIO, MA INTANTO L'EXPORT CROLLA
A seguito della stipula di un accordo sindacale tra l'Autorità portuale del porto di San Antonio ed i lavoratori portuali, raggiunto nella giornata del 29 gennaio, sono riprese tutte le ordinarie attività di spedizione dallo scalo cileno.
Intanto, i primi dati sull'esportazione di frutta, resi noti dell'associazione ASOEX, certificano il crollo delle spedizioni. Nelle settimane degli scioperi, partiti il 3 gennaio, le esportazioni complessive di frutta sarebbero infatti scese del 24% rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente, a totalizzare 136.972 tons. Tale riduzione - sottolinea l'ASOEX - è però strettamente legata anche alla minor disponibilità di frutta, a causa delle gelate che si sono registrate nel mese di settembre. Le spedizioni via mare segnano un calo prossimo al 29,7%, per un totale di 126.332 tons. E, solo nel porto San Antonio, per l'associazione si è riscontrato un crollo del 97,1%: sono state soltanto 1.464 le tonnellate di frutta destinate all'estero.
C'è però anche chi ha beneficiato degli scioperi, come i porti di Valparaiso e Coquimbo che hanno rispettivamente aumentato l'export dell'8% e del 15,3%. Non è stato da meno il settore del trasporto aereo delle merci: le spedizioni di ciliegie e mirtilli per via aerea (2.787 tons) segnano infatti un incremento del 78% sull'anno precedente. (d.b.)

Fonte: Eurofruit