CONFRONTO PREZZI, CI SCRIVE MAURIZIO NASATO DI PAM. E' VERO: SERVIREBBE UN OSSERVATORIO DELLA QUALITA' PERCEPITA

CONFRONTO PREZZI, CI SCRIVE MAURIZIO NASATO DI PAM. E' VERO: SERVIREBBE UN OSSERVATORIO DELLA QUALITA' PERCEPITA
Buongiorno Dott. Dall'Olio,
scrivo poche righe in merito ai contenuti dell'articolo "Discount, Ambulanti, Fruttivendoli, Super e Ipermercati: Il confronto prezzi degli ultimi 6 anni ...". Alla domanda: "Chi ha i prezzi più bassi nell'ortofrutta?", la risposta che il lettore potrebbe arguire è "chi opera con margini/costi minori, quali mercatini & ambulanti e discount". In realtà per esprimere prezzi minori è sufficiente operare con qualità minori: calibro/pezzature della frutta, colore della frutta, lavorazione, dolcezza (grado Brix), provenienza e varietà. Vi è poi una componente "Etica", ovvero operare con Aziende affidabili e certificate e con un livello elevato di tutela delle condizioni di lavoro e controlli sulla filiera produttiva, anche alla luce della grande attenzione del consumatore, acuita dalla vicenda della "terra dei fuochi". Infine la variabile imballaggio, ove l'utilizzo di imballi riciclabili possono incidere sul prezzo finale del prodotto, rispetto ad imballi destinati ad essere dispersi nell'ambiente. Non avrei voluto citarlo, ma appare difficile ignorare il fenomeno dell'evasione fiscale e di quanto benevolmente nel nostro paese venga tollerata; Grande distribuzione e Discount operano con bilanci certificati e le tasse le pagano.
In conclusione, se desiderassimo svolgere un confronto attendibile, sarebbe necessario svolgere un benchmark comparativo che tenga conto sia della qualità, che del prezzo.

Maurizio Nasato
Capo Settore Acquisti Frutta & Verdura
Pam Panorama spa


Buongiorno Dott. Nasato,
innanzitutto la ringrazio per aver sollevato il dibattito sull'articolo "Discount, Ambulanti, Fruttivendoli, Super e Ipermercati: Il confronto prezzi degli ultimi 6 anni ..." che aveva proprio l'obiettivo di accendere la discussione sull'argomento. Il tema dei prezzi, infatti, è per la natura intrinseca del settore ortofrutticolo un punto caldo, complicato dalle miriadi di sfaccettature qualitative di cui i nostri prodotti godono. Rimarcando che l'analisi esposta nell'articolo è stata effettuata su prezzi medi, quindi contenenti la variabile mix assortimentale, mi trova completamente d'accordo con lei sul tema della difficile comparazione dei prodotti ortofrutticoli tra i diversi canali e spesso anche tra le diverse insegne della GDO.

Come da lei indicato vi sono tantissime variabili di Qualità Intrinseca che si dovrebbero tenere in considerazione nel confronto merceologico in una logica Business To Business.
Il vocabolario degli addetti del settore (calibro, pezzatura, gradi Brix, sostanza secca, shelf life sovracolore, varietà, lavorato in...) spesso e volentieri però, non coincide quasi mai con quello del cliente finale.
Ragionando infatti in funzione del consumatore, poche delle nostre Qualità Intrinseche passano per la fase della Qualità Percepita per poi sfociare nell'unica qualità importante per l'intera filiera, la Qualità Riconosciuta (ossia la disponibilità all'acquisto da parte del consumatore per un determinato prodotto di cui ha percepito determinate qualità).

Quindi agli occhi degli operatori del settore, tutte le criticità da lei sottolineate sono totalmente legittime, specialmente per quanto riguarda l'etica sociale comprendente anche l'importantissimo tema dell'evasione fiscale. Considerando anche il punto di vista del consumatore, colui che da valle guarda a monte con la propria chiave di interpretazione, l'analisi proposta dall'articolo è da considerarsi a mio avviso indicativa al fine di dare uno spaccato di ciò che il consumatore, che non è un tecnico, può vedere in termini di prezzi.

Mi chiedo, a questo proposito, se valga la pena un confronto merceologico con rappresentatività statistica solida sui prezzi dell'ortofrutta. Sicuramente sì per nostro uso interno e per determinare chi tra i canali e gli attori realmente esalta e punta sulla qualità, ma probabilmente sarebbe più interessante disporre di un osservatorio delle qualità percepite e riconosciute dal consumatore, magari con metodi analitici nuovi e più rigorosi.


Michele Dall'Olio

Marketing Specialist
michele@italiafruit.net

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