Gli italiani? Vogliono mangiar sano, ma è boom dei fast food

A parole sempre più virtuosi, i consumatori cedono alle tentazioni del junk food

Gli italiani? Vogliono mangiar sano, ma è boom dei fast food
Il 46% degli italiani sta cercando di perdere peso secondo i dati Nielsen. A parte con l'aumento dell'attività fisica, gli stessi italiani dichiarano di voler raggiungere tale obiettivo tramite la riduzione di grassi, cioccolato e zuccheri in primis, seguite poi dalle intenzioni di mangiare cibi più naturali e freschi, consumare porzioni più piccole e mangiare cibi meno elaborati. Tutte percezioni però in netta controtendenza con l'incalzante aumento dei Fast food sul territorio italiano.

Dai dati GfK, altre conferme: italiano sempre più virtuoso

- Le persone che sono d'accordo con la frase "Trascuro molto la mia alimentazione" sono passate dal 24% del 1995 al 14% del 2013.
- Così anche le persone che affermano di mangiare in fretta sono calate in quasi 20 anni del 20%.
- Dulcis in fundo, un'affermazione che dovrebbe preoccupare le multinazionali del food, "Seguo la dieta mediterranea" è passata dal 42% del 1995 al 62% del 2013.


Seguo-dieta-mediterranea-gfk.

Ottimo scenario per l'ortofrutta ma... i Fast Food?

Nonostante si dichiari di voler ridurre cibi ricchi di grassi e zuccheri cercando di evitare preparazioni elaborate, nonostante si stia sempre più attenti alla propria dieta e nonostante la dieta mediterranea venga intesa con unica via per stare in salute, i fast food incrementano tranquillamente i loro fatturati.

Lo dimostra uno studio di AlixPartners su dati Euromonitor: dei 47 miliardi di euro della nostra ristorazione, i fast food sono arrivati a rappresentare il 7% tramite una crescita delle più importanti catene nell'ordine dell'+80% dall'inizio del millennio e del +30% dal 2007 al 2011.

Super Size Me non è servito

Dopo la denuncia che colpevolizzava Mc Donald's di aver indotto all'obesità due donne statunitensi e la relativa difesa arroccata sul principio che non ci sono prove che un'alimentazione basata sul cibo dei fast food inducesse tali effetti, lo scrittore e produttore Morgan Spurlock (nella foto d'apertura) ha voluto mettere alla prova la situazione tramite un documentario.

Come?
Per 30 giorni ha mangiato colazione, pranzo e cena presso il noto fast food.
Risultato? 11 kg in più, fenomeni depressivi, varie problematiche di salute ma anche... ben 30 milioni di euro di incasso: si è aggiudicato il premio per il film documentario con il più alto guadagno.

Tutto ciò non è servito a molto: si basti pensare che in Francia i fast food rappresentano il 27% della ristorazione, in Germania il 43% e in UK addirittura il 50%.


super-size-me-rusultati
Stato di salute dell'autore durate il documentario

Risultati finali e riscontri per l'ortofrutta

- Si crede di mangiare sempre meglio e in modo sano
- Tutti sanno che mangiare ortofrutta fa bene, al contrario del junk food
- Quasi un italiano su due vuole perdere peso, quindi è realmente interessato alla tematica
- Il fatturato dei fast food però è l'unico segmento della ristorazione realmente in crescita
- Alla fine, si mangia sempre meno ortofrutta

Se ne conviene lo scollamento tra il percepito e la realtà, tutto a sfavore dei cibi salutari come l'ortofrutta e a protezione di tutti quei cibi spazzatura che inesorabilmente competono fortemente con le quote di pancia (share of stomach) dei nostri compatrioti.

Un problema che non viene percepito

Sarà che l'italiano medio ha perso di vista cosa sia realmente la dieta mediterranea, confondendola con piatti gourmet di alcune catene, sarà che i fast food sanno comunicare meglio del settore agricolo le proprie carte, sarà che alla fine dei conti un piatto deve essere in primis appetitoso e poi far bene alla salute, fatto sta che il consumatore ha un problema: crede di mangiare sano quando in realtà si alimenta sempre più di prodotti non salutari tipo junk food.

Del resto, si sa, il primo passo per risolvere un problema è pur sempre quello di realizzare di averne uno...

Copyright 2014 Italiafruit News