Candonga, nuova fase: da club a consorzio di valorizzazione

Suriano: organizzazione e controlli per consolidare la fragola top quality anche all'estero

Candonga, nuova fase: da club a consorzio di valorizzazione
Candonga volta pagina: il club si trasforma in consorzio di valorizzazione per dare più consistenza, in Italia e all'estero, a un progetto fin qui apprezzato dal mercato. "Dal 16 dicembre 2013, data di lancio del club, il bilancio è molto positivo, il riscontro di buyer, consumatori è blogger è stato eccellente con una crescita esponenziale di questa fragola top quality sul mercato", spiega a Italiafruit l'imprenditrice Carmela Suriano. "Il passaggio a Consorzio, che sarà presentato in un convegno a Policoro il 15 settembre, mira a garantire sempre più l'autenticità e dare valore aggiunto attraverso l'autocontrollo e le certificazioni di enti esterni per assicurare la massima qualità ai consumatori". 

"Una nuova veste giuridica - aggiunge Suriano - e la tutela del marchio "Candonga top quality" quale intervento combinato per dare ai produttori certificati le tutele necessarie che valorizzino gli sforzi fatti e allo stesso tempo offrire ai consumatori, che coincidono con quel segmento noto al mercato come "foodies", tutte le garanzie di qualità necessarie che il Consorzio di valorizzazione e il marchio collettivo assicurano".

"Avremo un manuale della qualità che conterrà quelli che sono i requisiti per poter considerare una fragola top quality in termini di grado brix, di freschezza, di salubrità", prosegue Suriano. "Un ulteriore step per dare più consistenza a questo gruppo di produttori che vogliono lavorare per elevarsi. Abbiamo differenziato il prodotto e questo è stata la cosa più importante perché il consumatore vuole sapere cosa mangia e chiede di essere informato sul luogo di provenienza del prodotto, su come arriva sulla sua tavola. Il riscontro è stato molto positivo anche all'estero sebbene i quantitativi siano stati contenuti".

Per la prossima campagna sono in programma precise iniziative promozionali in Germania ("dove Candonga sarà presente a Fruit Logistica e riproporremmo, adattata, l'iniziativa fatta nei ristoranti italiani"), Austria e probabilmente in altri Paesi. Per l'Italia si punta al coinvolgimento dei dettaglianti "e di coloro che vogliono mangiare bene", dice ancora Suriano.

"Il nostro prodotto deve mantenere l'altissimo posizionamento di mercato raggiunto, restare ai vertici significa perfezionare gli strumenti organizzativi aggiornandoli alle nuove esigenze dei consumatori sempre più esigenti e selettivi". 

Di tutto questo si parlerà nel meeting "Candonga fragola top quality: la nuova stagione" in programma nel pomeriggio del 15 settembre a Policoro.



Ad illustrare insieme con Suriano i capisaldi della nuova fase già in corso, l'avvocato Vincenzo Acquafredda partner dello studio Trevisan e Cuonzo Avvocati, specializzato in proprietà intellettuale, che svilupperà il tema inerente al "Marchio collettivo Club Candonga: regolamento d'uso, tutela e gestione", l'agronomo Nicola Vallinoto, esperto di qualità e certificazioni agroalimentari, Ylenia Pizzolla e Mario Matera per l'agenzia di comunicazione "Mario Matera Group".

"Il marchio collettivo - anticipa Acquafredda - si completa con il disciplinare di produzione di alta qualità, ciò significa che potrà utilizzarlo chi osserverà le disposizioni contenute nel disciplinare. A quei produttori sarà dunque offerta la facoltà d'uso del marchio, alla Planitalia srl il compito di monitorare, come già di fatto accade, che tutta la filiera produttiva rispetti quei canoni necessari per ottenere un prodotto di valore come è la Candonga top quality. Com'è evidente si tratta di una strategia che persegue la doppia finalità di rafforzare i produttori certificati e scoraggiare l'uso improprio del marchio da parte di soggetti non legittimati".

Aggiunge Vallinoto: "Sarà implementato il sistema di certificazione di prodotto (Global Gap, ndr) cui ogni singolo socio dovrà adeguarsi per avere accesso al Consorzio. Il sistema di certificazione considerato renderà attraverso la sua applicazione "evidenti" tutte le attività svolte durante il processo di produzione nel rispetto dei requisiti cogenti e volontari. Verranno effettuati dei controlli di qualità affinché siano osservati tutti i requisiti prestabiliti dallo standard di certificazione, quelli legati all'uso del marchio, dal disciplinare di produzione e da tutte le norme di commercializzazione regionali, italiane ed europee". 

Copyright Italiafruit News