...e adesso sono Zuccheri Amari!

Contrordine, l’ortofrutta non è più in guerra per le quote di pancia ma per quelle di zucchero

...e adesso sono Zuccheri Amari!
Confesso, abbiamo sbagliato titolo per lo speciale Ortofrutta di Mark Up & Italiafruit 2014 in presentazione questo mercoledì a Milano. Se avessimo saputo prima che l'Organizzazione Mondiale della Sanità avrebbe rotto gli indugi e sarebbe passata a suggerire di ridurre l'apporto di zuccheri ad un massimo del 5% delle necessità giornaliere di energia contro l'attuale 10%, sarebbe stato certo più opportuno cambiare il titolo: "dalla guerra per le quote di pancia" a quella "per le quote di zucchero".

OMS: meno zuccheri aggiunti

Infatti, mentre questa nuova linea guida (quella precedente era del 2002) non riguarda gli zuccheri contenuti naturalmente nella frutta, punta viceversa l'indice contro gli zuccheri aggiunti dei prodotti industriali, derivati dei cereali e bibite gassate in testa. Di fatto, se consideriamo che la necessità giornaliera di un uomo adulto normopeso sia dell'ordine delle 2.000 Kcal, il 10% di questa può essere soddisfatta con 50 grammi di zucchero, cioè circa 10 cucchiaini, mentre se si scende al 5% diventano 25 grammi, che - ad esempio - corrispondono a 3 cucchiaini di saccarosio (il comune zucchero da cucina), più 4-5 frollini (30 grammi) e, infine, un cucchiaio di ketchup (forse non lo sapevate ma il più comune dressing per le patatine contiene oltre 20 grammi di zucchero ogni 100 grammi di prodotto).

Un'arma strategica... forse non percepita

Al di là dell'evidenza e della validità scientifica delle motivazioni alla base della raccomandazione, vale a dire che sotto il 5% di apporto energetico da zuccheri aggiunti si riducono le problematiche connesse all'obesità oltre alla sparizione dei danni da carie, tra l'altro fortemente contestate da una parte degli scienziati (quelli più vicini alle industrie alimentari?), è comunque significativo osservare quanto questo pronunciamento ci potrebbe essere utile per favorire l'incremento del consumo di frutta e verdura su tutte le classi di età, anche se non mi sembra che la cosa sia stata ben compresa dal settore visto che non mi pare sia stata data adeguata informazione sulla questione dalla stampa specializzata.

Il recupero delle quote di pancia

Infatti, malgrado il Ministro Lorenzin si sia affrettata a dire che, finché non vi saranno più attendibili evidenze scientifiche, l'Italia difenderà i suoi stili di consumo e le sue tradizioni dolciarie, è chiaro che questa raccomandazione gioca in modo evidente a nostro favore per recuperare proprio quote di pancia attraverso quelle di zuccheri. In primis perché l'OMS sottolinea che il dimezzamento non riguarda frutta e verdura sia perché oltre agli zuccheri queste ultime contengono fibra e altri importanti nutrienti, sia perché, con le sue caratteristiche chimico-fisiche, durante la masticazione l'ortofrutta ha un effetto protettivo sulle carie. Inoltre, evidenziamo noi, perché riducendo l'energia da zuccheri aggiunti saremo spinti a introdurne di più da frutta e verdura che, però, hanno bassa densità energetica, circa un decimo di quella dei più comuni derivati dei cereali e dolciumi, per cui il rapporto di sostituzione a noi favorevole ci aiuterà a guadagnare quote di pancia.

Un'ultima riflessione

Perché, mi chiedo, un Ministro della Salute si preoccupa prima delle tradizioni dolciarie che della salute dei cittadini, soprattutto se - pur sfavorendo un settore dell'alimentare italiano - il provvedimento ne favorisce un altro e, ancor di più, proprio in Italia dobbiamo fare i conti con il più alto tasso di bambini obesi in Europa? Forse non occorrerebbe appellarsi al principio di precauzione anche in questo caso?

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