Fem e... Nasa insieme per contenere il rischio Drosophila

Obiettivo: mettere online un modello di allerta e rischio con dati satellitari

Fem e... Nasa insieme per contenere il rischio Drosophila
Fronteggiare tre specie invasive che possono trasmettere pericolose malattie sia all'uomo che all'animale e, quindi, provocare danni ingenti all'economia e alla biodiversità: zanzara tigre, zanzara coreana e zanzara egiziana ma anche la Drosophila Suzukii. Questo l'obiettivo di una nuova alleanza siglata tra la Agenzia spaziale americana (NASA) e la Fondazione Edmund Mach (FEM) di San Michele all'Adige che vede come promotori i ricercatori FEM Annapaola Rizzoli, Markus Neteler, Roberto Rosà e Matteo Marcantonio.

"Un risultato prestigioso che dimostra l'elevata qualità e la ricerca di San Michele, considerato il fatto che i finanziamenti Nasa sono molto selettivi" spiega il dirigente del Centro Ricerca e Innovazione, Roberto Viola. "Il progetto prevede in particolare il supporto finanziario della Agenzia spaziale americana per sostenere le spese dei ricercatori americani che verranno a lavorare per alcuni mesi a San Michele".

Analizzando i dati climatici e ambientali ottenuti dai satelliti i due enti svilupperanno modelli di allerta e rischio che saranno utilizzati dai Centri di Controllo delle Malattie americano (CDC) ed europeo (EDC) per definire i rischi di diffusione e di esplosione demografica degli insetti e le strategie di lotta globale, anche in riferimento agli insetti dannosi in agricoltura come la Drosophila Suzukii, per la quale si intendono mettere in atto le misure più opportune per il contenimento e la difesa a livello territoriale.

A questo proposito, la Fondazione Mach ha realizzato, nell'ambito del progetto Lexem svolto in collaborazione con ricercatori americani, un modello di simulazione e previsione di crescita delle popolazioni che consente di simulare con estrema precisione l'andamento della popolazione di Drosophila Suzukii sulla base di dati di temperatura. Il prossimo passo, ora, sarà di allestire una piattaforma online in cui il modello sia automaticamente aggiornato, con dati temperatura ottenuti da satellite e quindi con una risoluzione spaziale molto elevata.

Il 2014 sarà annoverato dai produttori di ciliegio e piccoli frutti del Trentino tra gli anni di maggiore infestazione da parte di Drosophila suzukii. Nel momento di massima presenza degli adulti, a fine estate, i livelli di cattura sono infatti stati circa 7-8 volte superiori rispetto alla stagione precedente. Al momento lo strumento di contenimento più efficace, raccomandato dai tecnici, sono le reti anti-insetto, risultato di tre anni di sperimentazione presso il Centro di Vigalzano, accanto al posizionamento delle trappole a base di aceto di mela, vino rosso e zucchero per la cattura massale, trattamenti con gli insetticidi consentiti. Le reti riducono al minimo il danno da parte della Drosofila suzukii, in quanto costituiscono una barriera attorno alla coltivazione che impedisce l'entrata di questo insetto.

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