«Gestione del prodotto nel Pdv ed export nodi strategici»

Ramondo (T18): il calo dei consumi richiede un approccio di filiera. Articolo 62, troppi furbi

«Gestione del prodotto nel Pdv ed export nodi strategici»
Tra le voci che hanno testimoniato le aspettative degli operatori del settore in vista del Macfrut che apre domani a Rimini (cliccare qui per leggere la nostra inchiesta di ieri) c’è anche quella dell’amministratore delegato del Gruppo T18 Edoardo Ramondo, che a Italiafruit News ha evidenziato alcuni aspetti critici legati al settore:

“Il continuo decremento di consumi di ortofrutta in Italia richiederebbe che tutte le parti coinvolte nella filiera si riunissero e tentassero di risolvere insieme questo ormai annoso problema. I temi su cui confrontarsi sicuramente non mancherebbero ed io butto lì un argomento di discussione: non è che potrebbe essere utile mettere mano ad una buona ed efficiente gestione del prodotto nei punti vendita? I nostri prodotti non sono come il Dixan, vanno curati e "aggiustati" secondo tempi e metodi che altrimenti disincentivano all'acquisto. Per esperienza personale questa corretta prassi a volte porta miglioramenti di crescita del fatturato a due cifre, e di conseguenza margini superiori”.

Altro nodo da sciogliere, per Ramondo, l'articolo 62: “sono ancora troppe le aziende che non lo rispettano, mentre la produzione agricola necessita sempre più di risorse e denaro in breve tempo”.

Un terzo tema caro all’imprenditore piemontese è l'estero: “siamo uno tra i più importanti Paesi produttori in agricoltura e ci preoccupiamo degli esuberi di prodotto. E’ arrivata l'ora di intraprendere una seria ed organizzata corsa all'export, in fondo siamo 50 milioni di italiani a fronte di 7 miliardi di consumatori complessivi… Tra italian sounding, estro di ogni singola azienda ed un po' di sensati spunti presi da chi dell'export ha fatto il suo principale business, come Olanda e Spagna, penso potremmo "aggredire" commercialmente il mondo creando le condizioni addirittura per aumentare ulteriormente la produzione….”

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