Elettricità dagli scarti delle banane

Studio sulla filiera dell'Ecuador evidenzia uno straordinario potenziale per la matrice energetica

Elettricità dagli scarti delle banane
Gli scarti della filiera bananicola della provincia ecuadoriana di El Oro possono rappresentare una fonte importante di energia elettrica e di bioetanolo. E' quanto stabilisce un nuovo studio dell'Università Politecnica di Madrid (Upm) secondo cui dai rifiuti delle banane si potrebbe produrre il 55% dell'energia elettrica che ogni anno viene richiesta dalla provincia, ma anche il 10% della domanda nazionale di bioetanolo.

Nell'area di El Oro sono presenti più di 38mila ettari di bananeti. I tipi di scarti sono molteplici e vanno dai gambi dei caschi alle foglie dei banani che vengono tagliati e lasciati a terra, fino ai prodotti rifiutati nei centri di confezionamento, che variano in media dall'8 al 20% delle partite consegnate. Anche in quest'ultimo caso, spiega lo studio, "la maggior parte dei produttori preferisce, per motivi economici, lasciarli decomporre all'aperto".

I ricercatori spagnoli, in particolare, hanno stimato che la filiera locale genera ogni anno circa 190mila tonnellate di scarti di prodotto e quasi 199mila tonnellate di biomassa lignocellulosica. Da questi rifiuti l'Ecuador potrebbe creare una quantità di bioetanolo sufficiente per alimentare due centrali elettriche: una soluzione green per diversificare la matrice energetica del Paese e favorire il rilancio dell'economia locale con nuovi posti di lavoro.

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