Ortofrutta Dop e Igp ai raggi X

Produzione, fatturato ed export: il bilancio della categoria tracciato dal Rapporto Qualivita-Ismea

Ortofrutta Dop e Igp ai raggi X
L'ortofrutta anche nel 2015 si è confermata la categoria più importante del sistema delle Dop e Igp italiane, con una produzione certificata di 658.303 tonnellate, in crescita dello 0,4% sul 2014. Si evidenzia, sempre per il 2015, una battuta d'arresto del valore della produzione certificata – sceso dell'11% a 425 milioni di euro – e il ruolo di assoluto rilievo delle esportazioni, le quali raggiungono un valore di 219 milioni di euro, nonostante l'arretramento del 18,2% rispetto all'anno precedente.

Questo è quanto emerge dal rapporto Qualivita-Ismea 2016, presentato la scorsa settimana a Roma. Il bilancio a tinte fosche dipende soprattutto dai trend della mela Alto Adige Igp (-12% a volume, -20% in valore, -18,4% export) e della mela Val di Non Dop (+12,1% volume, -12,2% valore, -14% export) che, da sole, rappresentano l'83% della produzione certificata, il 73% del valore alla produzione e il 93% dell'export.

Tra le altre denominazioni più influenti occorre rilevare le crescite produttive consistenti della cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp (+21,5% a volume e a valore rispetto al 2014), dell'arancia Rossa di Sicilia Igp (+55,6% a volume, -11,1% a valore) e della nocciola del Piemonte Igp (+52,6% a volume e +50,3% a valore).




Più nel dettaglio, la categoria dei prodotti ortofrutticoli comprende il 38% (110 prodotti) del numero complessivo di certificazioni del comparto food, ma vale solo il 7% del fatturato totale al consumo (919 milioni di euro), in calo della stessa percentuale rispetto al 2014.






Le ultime introduzioni 2016 riguardano quattro prodotti: asparago di Cantello Igp (Lombardia), patata del Fucino Igp (Abruzzo), anguria Reggiana Igp (Emilia-Romagna) e oliva di Gaeta Dop (Lazio-Campania).

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