Direzioni generali Lidl in amministrazione giudiziaria

Direzioni generali Lidl in amministrazione giudiziaria
Polizia di Stato e Guardia di Finanza hanno eseguito 15 misure cautelari e due fermi tra la Lombardia e la Sicilia nell'ambito di una indagine contro le attività criminali di una famiglia mafiosa catanese, coordinata dalla Dda di Milano.

Secondo quanto scrive l'Ansa, sono state poste in amministrazione giudiziaria quattro direzioni generali della società di grande distribuzione Lidl (Volpiano, Biandrate, Somaglia e Misterbianco), cui afferiscono circa 200 punti vendita. Destinatarie delle misure sarebbero anche alcune società del consorzio che ha in appalto tra le proprie attività commerciali, anche la vigilanza privata del Tribunale di Milano.

Nell'operazione sarebbero emersi stretti rapporti tra alcuni dirigenti delle società coinvolte e messe in amministrazione giudiziaria, e alcuni personaggi ritenuti appartenenti alla famiglia mafiosa. Nel corso dell'operazione, il Gip del Tribunale di Milano, su richiesta della Dda, ha emesso 15 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti a vario titolo accusati di far parte di un'associazione per delinquere che ha favorito gli interessi, in particolare a Milano e provincia, della famiglia mafiosa catanese. Altri due fermi di indiziato di delitto sono stati eseguiti a Catania. Nelle conclusioni del provvedimento con cui la sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Milano, presieduta da Fabio Roia, ha disposto l'amministrazione giudiziaria di Lidl Italia spa per un periodo di sei mesi.

Secondo l'Ansa, la presunta associazione per delinquere smantellata dalla Dda di Milano avrebbe ottenuto "commesse e appalti di servizi in Sicilia" da Lidl Italia e Eurospin Italia a esponenti mafiosi, "in grado di garantire il monopolio di tali commesse e la cogestione dei lavori in Sicilia". Inoltre gli arrestati, si legge nell'ordinanza cautelare, avrebbero ottenuto lavori da Lidl Italia "in Piemonte" attraverso "azioni corruttive".

"Lidl Italia si dichiara completamente estranea a quanto diffuso in data odierna dai principali media in relazione all'operazione gestita dalla Dda": è quanto dichiara, in una nota, la catena di discount. "L'azienda, che è venuta a conoscenza della vicenda da parte degli organi inquirenti - viene sottolineato nel comunicato - si è resa da subito a completa disposizione delle autorità competenti, al fine di agevolare le indagini e fare chiarezza quanto prima sull'accaduto. Lidl Italia precisa, inoltre, che l'azienda non risulta indagata e non vi sono sequestri in atto".

Fonte: Ansa