Albicocca di Valleggia, 10 euro il chilo meritati

Prodotto di nicchia del Genovese, viene presentata in alveoli per le uova

Albicocca di Valleggia, 10 euro il chilo meritati
Albicocche in vendita a 10 euro il chilo? Non è una allucinazione causata dal caldo asfissiante di queste ultime giornate: se vi trovate a Genova e andate al mercato rionale di Piazza Scio, potrete verificare di persona. Il frutto in questione ha un sapore eccezionale: stiamo parlando dell'albicocca Valleggia. Questo prodotto divenuto oramai una nicchia per intenditori, attualmente è presidio Slow Food e fino a 30 anni fa popolava le colline sopra Genova e in particolare la zona fra Spotorno e Savona. Poi il graduale abbandono, da attribuirsi in parte alla sostituzione con serre per l'ortofloricoltura e soprattutto all'intensa attività edilizia che ha sottratto terreni coltivabili. Inoltre, l'albicocca  Valleggia è ancora più delicata delle tradizionali cultivar: basta un soffio di vento durante la maturazione per deprezzare tutti i frutti o una nottata fredda in fioritura per perdere la produzione. Senza dimenticare la ridotta shelf life. Tutti aspetti che ne hanno decretato la scomparsa quasi totale dalla colline liguri.

Solo negli ultimi anni, si sta cercando a fatica di valorizzare un prodotto che dal punto di vista gustativo non trova eguali. Così come non ha eguali la confezione, un alveolo per le uova, dove si può vedere distintamente ogni singola albicocca. In questo caso è una intuizione del produttore che rifornisce il gestore del banco, Andrea Coccia che ha spiegato a Italiafruit News i segreti di questo prodotto: "Ogni anno la clientela mi domanda quando arrivano sul banco le albicocche di Valleggia, o in questo periodo di Sant'Olcese, Comune nelle colline genovesi, perché sono così buone che se le ricordano per un anno. Queste albicocche sono un perfetto mix fra dolcezza, aroma e profumo, e il consumatore è ben disposto a pagare un surplus nel prezzo a fronte di un prodotto di alto livello".

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