Centri commerciali e Gdo cambiano pelle

Dalle mostre alle piste da sci, i grandi spazi si reinventano contro la crisi

Centri commerciali e Gdo cambiano pelle
Da tempio della spesa a contenitore di eventi, dallo shopping alle mostre, dalla passeggiata al coperto tra i negozi alla discesa sulla pista da sci: i centri commerciali stanno cambiando pelle. Anche in Italia. Il richiamo di negozi e ipermercati non è più sufficiente a garantire business e redditività alle società che gestiscono i grandi spazi deputati alla vendita e alle aziende insediate; anche la capacità di attrazione dell’alimentare, è sempre più flebile. 

Ecco allora che, sulla scia di quanto sta avvenendo negli Stati Uniti (dove verranno chiusi 300 centri su 1.100 entro la fine dell'anno) e nei Paesi Arabi, si punta sull’"ibridazione”: il modo più semplice, quello di abbinare ristorazione e somministrazione alle attività più tradizionali, con fast food e locali dai brand di richiamo è già ampiamente diffuso. Il passo successivo è quello di puntare su eventi culturali, come quello dedicata al mito di Raffaello recentemente ospitato dall’Oriocenter di Bergamo o la mostra multimediale “Da Vinci Experience" accolta da “Il Centro” di Arese, il più grande shopping center d’Italia. 



Proprio l’area ex Alfa della città milanese potrebbe diventare teatro del più ambizioso progetto di intrattenimento legato a una cittadella degli acquisti; una pista da sci al coperto con le Alpi sullo sfondo. Proposta nei mesi scorsi dal gruppo Finiper guidato da Marco Brunelli, viene “venduta” come mossa per completare la riqualificazione di parte dell'area ancora sospesa. L'idea di fondo è quella di un'arena per gli sport invernali aperta tutto l'anno che ricalchi lo Ski Dubai negli Emirati Arabi (nella foto di apertura). La fattibilità del progetto è legata anche all'esito dell'elezioni comunali di Arese del prossimo 10 giugno.   

Nel frattempo i grandi gruppi della distribuzione organizzata hanno messo in campo partnership commerciali con aziende di vari settori per incrementare offerte e servizi. Lidl inizierà a vendere auto aziendali della Bmw in alcuni punti vendita tedeschi, e nel mercato delle auto si appresta a entrare anche il colosso a stelle e strisce Walmart.



In Italia, Coop e Conad stanno consolidano nuovi servizi (ottico, parafarmacia, assicurazioni, distributori di carburante, pet store, persino il dentista), mentre Esselunga ha esteso il proprio brand attraverso il Bar Atlantic, presente in 90  supermercati e la catena di profumeria EsserBella. Da Carrefour, ancora, è possibile trovare la tintoria, prenotare biglietti per cinema e concerti, pagare bollette alla cassa e addirittura, nell’Urban Life Carrefour di Corso Garibaldi a Milano, usufruire del servizio di co-working. Auchan, dal canto suo, è stato uno dei primi player a consentire ai clienti di fare il pieno di carburante fuori dai punti vendita. E poi Naturasì, che ha lanciato negozi decentrati direttamente nelle aziende agricole, collegati a scuole di nutrizione consapevole. 
Dal carrello della spesa allo skilift, il futuro è già qui. 

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