Attualità
Pomodori, la salsa dei giovani contro il caporalato
Il progetto italiano «SfruttaZero» fra le 100 storie che cambiano il mondo
L'idea dei giovani è stata selezionata tra le "100 storie che cambiano il mondo" per l'Impact Journalism Day 2018, iniziativa globale organizzata da Sparknews - comunità di giornalisti e imprenditori sociali - per il prossimo 16 giugno, quando i progetti ritenuti più virtuosi saranno diffusi da 50 giornali in tutto il mondo.
Il Corriere della Sera, intanto, si è già portato avanti. L'ultimo numero dell'inserto "Buone Notizie-L'impresa del bene", pubblicato martedì 12 giugno, ha infatti dedicato l'immagine di copertina e un articolo a SfruttaZero, raccontando per filo e per segno questa case history che ha cominciato a muovere i primi passi in Puglia, territorio molto sensibile al caporalato.
I terreni, coltivati in affitto, sono situati a Nardò (Lecce) e Bari. "L'idea - come spiega Rosa Vaglio, portavoce di Diritti a Sud - è nata nel ghetto di Nardò, dove vivevano centinaia di migranti ammassati in una baraccopoli degradata, ma l'iniziativa non è partita solo per combattere lo sfruttamento degli stranieri. Vogliamo dignità per tutti, anche per i giovani, oppressi dalla disoccupazione che attanaglia tutto il Meridione".
Così, in questa terza stagione, Sfrutta Zero dovrebbe riuscire a produrre più di 20mila vasetti di salse di pomodoro, distribuiti soprattutto in Italia attraverso la rete di Fuorimercato, i Gruppi d'acquisto solidale e la partecipazione a fiere, ma anche in Paesi esteri come Germania, Francia e Austria.
I packaging presentano uno spiccato potere evocativo e comunicativo. Uno dei formati, ad esempio, prevede l'illustrazione in etichetta dei volti dei lavoratori - sia italiani che stranieri - che partecipano alla produzione. "La salsa - conclude Vaglio - per noi ha un elevato valore simbolico, di incontro fra i popoli e perciò cerchiamo di produrla in maniera genuina, abbiamo fatto dei corsi di agricoltura naturale e non usiamo prodotti chimici".