L'olio d'oliva che valorizza gli scarti del pomodoro

L'Università di Bologna presenta «Tolly», il condimento ricco di licopene e β-carotene

L'olio d'oliva che valorizza gli scarti del pomodoro
Si chiama Tolly ed è un nuovo olio vergine d'oliva, naturalmente ricco di antiossidanti, ottenuto dalla co-frangitura di olive e sottoprodotti della filiera del pomodoro da industria. Lo sviluppo del prototipo fa capo ai ricercatori dell'Università di Bologna Tullia Gallina Toschi, Alessandra Bendini, Federica Tesini, Luigi Ragni, Eleonora Iaccheri e Annachiara Berardinelli. Che, negli ultimi due anni, hanno ideato un particolare processo di produzione, in grado di trasferire buona parte del contenuto di licopene, β-carotene e altri caroteni e carotenoidi presenti nelle bucce e nei semi del pomodoro in una matrice lipidica, estratta dalle olive.

L'intera attività rientra nel progetto "Food Crossing District", finanziato dalla regione Emilia-Romagna con un contributo di 800mila euro.

"Tolly presenta un colore giallo-arancione e un aroma ben distinguibile rispetto ad altri oli arricchiti - dice Jacopo Fanti di Artec-Unità di processo Kto (valorizzazione della proprietà intellettuale) dell'Università di Bologna - I test di analisi sensoriale svolti sui consumatori hanno dato risultati molto positivi in termini di gradimento".

"Ora - aggiunge Fanti - siamo interessati a trovare una controparte industriale disposta a commercializzare Tolly, seguendo il processo indicato nella domanda di brevetto depositata il 6 giugno scorso".

"Con questo prodotto intendiamo innescare una riflessione sulle simbiosi industriali che possono nascere tra due diverse filiere. Gli scarti di lavorazione di un comparto - conclude - possono infatti rappresentare uno strumento di valorizzazione per un altro settore, rispondendo ai principali obiettivi dell'economia circolare: riduzione degli sprechi e dell'impatto ambientale".

Copyright 2018 Italiafruit News