Il melone di Futuragri prepara la staffetta

Dalla Puglia alla Toscana, 150 ettari tra nuove e vecchie varietà. «Mercato ricettivo»

Il melone di Futuragri prepara la staffetta
Una proposta dai volumi contenuti che punta sulla qualità: il melone di Futuragri si prepara all’ideale giro di boa, il passaggio cioè dalla raccolta e commercializzazione del prodotto pugliese (entrato in scena a inizio giugno) a quello toscano della Val di Chiana dove, dal 10-15 agosto, sarà la volta del “Retato” in campo aperto “affidato” a tre soci della cooperativa con sede a Foggia. “La nostra produzione, stabile negli anni, si aggira sui 50mila quintali circa ottenuti da 150 ettari complessivi - spiega il responsabile commerciale Giuseppe De Filippo - ed è tutta di Retato, con diverse varietà di riferimento; iniziamo con un melone consolidato come il Proteo per poi passare ad altre cultivar, con un occhio di riguardo per la new entry Massimo”. 



Per quanto riguarda l'accoglienza nei canali distributivi, Futuragri ha trovato un “mercato abbastanza ricettivo dopo due campagne disastrose: probabilmente - commenta De Filippo (foto sopra) - c’è stata una riduzione delle superfici causata proprio dalla mancanza di redditività che ha caratterizzato l’ultimo biennio”. 

Insieme ai meloni (“gli ultimi vengono raccolti a fine settembre”), Futuragri nel periodo estivo raccoglie pomodoro da industria su 750 ettari e produce orticole su oltre 2.500  ettari arrivando, anche in questo caso, fino alla Toscana, terra vocata per le brassiche estive.  

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