«Mele, si preannuncia una campagna interessante»

I commenti di Vog, Vip, Melinda, la Trentina. Nuovo ruolo per Apot

«Mele, si preannuncia una campagna interessante»
Premesse interessanti per la campagna delle mele in Trentino Alto Adige, dove si registra un cambiamento nell’assetto organizzativo: Apot, infatti, commercializzerà sia i frutti a marchio Melinda provenienti dalle Valli di Non e Sole, sia quelli a brand la Trentina raccolti nelle altre valli del territorio. Sul fronte produttivo, come emerso a Prognosfruit, è atteso in regione un recupero dalle perdite dello scorso anno con un raccolto però al di sotto del pieno potenziale.   

Melinda si è affacciata nei giorni scorsi al mercato con le Gala, cui faranno seguito le tre varietà "Dop" Renetta Canada, Red Delicious e, a partire da metà settembre, Golden Delicious, “regina” delle valli del Noce, prima di terminare con Evelina e Fuji, in autunno inoltrato. In totale, secondo le previsioni degli ultimi giorni riportate in una nota stampa, saranno quasi 460mila le tonnellate di nuove mele prodotte in Trentino, 400mila circa delle quali nelle valli di Non e Sole; un dato in linea con quanto registrato negli ultimi anni eccezion fatta per l’ultimo in cui, a causa delle gelate primaverili, era stato possibile raccogliere solo un quarto della normale produzione. 



“Le previsioni sono ottimistiche e permettono di tracciare un quadro di generale soddisfazione – il commento di Paolo Gerevini (foto sopra), direttore generale del Consorzio -. Da un punto di vista qualitativo, le Melinda non tradiranno la loro promessa di eccellenza. Il clima ci è stato alleato, con molto sole e tanta pioggia di notte. La natura quest’anno è stata generosa, così come l’impegno quotidiano dei melicoltori, che fino alle scorse settimane sono stati impegnati nell’importe operazione di selezione e diradamento”.

“Il prodotto non manca - spiega Michele Roncador, vicepresidente de La Trentina e presidente della cooperativa Casa - Abbiamo corso un po’ più del solito per tirare giù le mele dalla piante prima che l’ondata di calore causasse danni e attualmente non si registrano problemi. Rispetto alla scorsa stagione, in montagna ci sono più frutti mentre la pianura è un po’ più scarica. Le premesse sono abbastanza positive: l’impegno del sistema trentino delle mele, rafforzato dall’evoluzione dell’assetto organizzativo, è quello di puntare sempre più sulla qualità facendo leva sull’unione d’intenti”.

In Alto Adige il Consorzio Vog, archiviata una stagione anomala, guarda avanti con fiducia: “In questi ultimi mesi estivi - l’analisi del direttore Gerhard Dichgans riportata in un comunicato - è mancata l’offerta di mele europee e anche i volumi di prodotto importati dall’Emisfero Sud, per la varietà Gala pare potessero coprire il fabbisogno solo fino alla terza settimana di agosto”. “Il nuovo raccolto di mele europee - continua Dichgans - anche se si prospetta abbondante, troverà comunque ampi spazi e un mercato vuoto e pronto a consumare le prime mele fresche ora in arrivo”.



Le stime del raccolto europeo presentate ad inizio agosto a Prognosfruit, evidenzia Vog, indicano un dato di oltre 12 milioni di tonnellate, un raccolto pieno anche se con qualche punto interrogativo sul reale ammontare del raccolto della Polonia, che da solo vale oltre un terzo del totale europeo, ma che per meno della metà è prodotto per il mercato del fresco. E un punto interrogativo, per il Consorzio altoatesino, resta anche su qualità e calibri, come diretta conseguenza della prolungata siccità nei mesi primaverili/estivi nelle aree produttive nell’Europa del Nord ed Est.

Nonostante questa ipoteca pesante per l’equilibrio dei mercati, Dichgans (foto sopra) è ottimista: “La stagione passata ci ha dato una lezione importante, da ricordare: nonostante i prezzi al consumo fossero elevatissimi in tutti i mercati europei, i consumi espressi in volumi hanno retto bene durante i mesi centrali della campagna. Ciò lascia ben sperare anche per la nuova stagione: se le quotazioni ritorneranno a livelli normali, i consumi potranno prendere il volo. A patto siano supportati da una qualità di prodotto ineccepibile”.

Per le cooperative associate, Vog prevede un raccolto di 550mila tonnellate di mele da tavola, il 17% in più del 2017, senza tuttavia raggiungere il dato record dell’annata 2016, quando si superò quota 600mila tonnellate. Il raccolto, iniziato nella seconda settimana di agosto con le prime Gala nella vallata, sta entrando nel vivo anche nelle zone di collina e montagna. L’accrescimento dei frutti durante i mesi primaverili è stato molto buono, ma in parte rallentato nelle ultime settimane calde di luglio ed inizio agosto. I calibri però ritornano nella media, dopo un’annata 2017 di frutti molto piccoli. 



“Se analizziamo le stime per varietà – afferma Dichgans – Royal Gala è accreditata di un incremento del 9% sull’annata precedente, mentre Golden e Red Delicious aumentano rispettivamente del 30% e del 25%”. Le previsioni per Granny e Fuji sono invece all'insegna della stabilità e ripetono i volumi delle due stagioni passate. Recupera la Braeburn con un raccolto a metà strada tra le due annate precedenti".

Buone, conclude Vog, le prospettive per le mele club, con un incremento per Pink Lady, Kanzi e JazzTM mentre continuano a irrobustirsi i volumi della “giovane” Envy, grazie agli impianti messi a dimora negli anni precedenti. Segno più anche per la produzione biologica, con oltre 22mila tonnellate, in aumento del 48%. Nel comparto spiccano, come varietà di punta Gala, Braeburn, Pinova/Evelina e Cripps Pink/Pink Lady.



In Val Venosta è iniziata sabato la raccolta delle Gala: “Ci attendiamo una stagione tranquilla, all’insegna della normalità”, la sintesi del direttore generale della Vip, Josef Wielander (foto sopra). “La qualità è buona mentre i volumi della nostra varietà di punta, la Golden sono in calo. Registriamo una buona richiesta di prodotto anche dai mercati extraeuropei, come l’Asia. La sensazione è che potremo gestire con tranquillità e tenere sotto controllo la situazione: non spunteremo prezzi elevatissimi ma neppure bassi, penso saranno in linea con quelli della media dell’ultimo quinquennio”.

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