Afidi delle pomacee, le possibili soluzioni a confronto

Afidi delle pomacee, le possibili soluzioni a confronto
La proposta della Commissione europea che vieta l'utilizzo in pieno campo di tre agrofarmaci appartenenti alla famiglia dei neonicotinoidi è stata approvata dai paesi membri dell'Ue lo scorso aprile. L'eliminazione di queste sostanze dai trattamenti in pieno campo porterà inevitabili cambiamenti nelle strategie di difesa. Se ne parlerà all'incontro organizzato dalla Fondazione Edmund Mach il prossimo mercoledì 14 novembre, alle 8.30, alla Cantina sociale di Trento. Tecnici del Nord Italia interverranno all'evento, aperto dal direttore generale Fem Sergio Menapace, e analizzeranno le diverse soluzioni oggi possibili per la difesa dagli afidi delle pomacee.

Il melo può essere interessato da diverse specie di afidi caratterizzati da biologia e dannosità variabile. Due sono però le specie di maggior interesse verso le quali si rende necessario garantire una protezione fitosanitaria: l'afide grigio e l'afide lanigero. Attualmente i programmi di difesa integrata prevedono una gestione combinata dei due afidi, attraverso interventi sia in fase pre-fiorale che post-fiorale. L'intervento in pre-fioritura è mirato principalmente verso le fondatrici dell'afide grigio, mentre il periodo post-fiorale contempla anche la gestione dell'afide lanigero. La maggioranza delle aziende frutticole del Nord Italia ha basato sui neonicotinoidi, e in particolare su imidacloprid, la gestione post-fiorale degli afidi negli ultimi anni.

Alla fine di aprile i paesi membri dell'Ue hanno approvano la proposta della Commissione europea che vieta l'utilizzo in pieno campo di tre agrofarmaci appartenenti alla famiglia dei neonicotinoidi. Il provvedimento interessa i principi attivi imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam, utilizzati per la gestione aficida del melo e già sottoposti a restrizioni di impiego (solo trattamenti in post-fioritura) dal 2013.

Le restrizioni nel portafoglio degli agrofarmaci, con le limitazioni d'uso dei neonicotinoidi, la comparsa di nuove molecole aficide e la recrudescenza dell'afide lanigero sono le principali motivazioni che hanno indotto Fem (Centro di Saggio) ad organizzare il convegno.

Fonte: Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di San Michele all'Adige