Ortofrutta bio in Gdo, vendite brillanti

Ottima crescita delle verdure pronte, stabili i limoni. E la Mdd è protagonista

Ortofrutta bio in Gdo, vendite brillanti
L'ortofrutta biologica in Gdo mostra segnali positivi, ma non tutti i prodotti crescono al ritmo del comparto (+8% le vendite nel 2018, superati i 3,5 miliardi di euro). Secondo i dati elaborati da Nomisma e presentati ieri a Marca da Assobio, al secondo posto tra i prodotti bio più venduti, dopo le uova di gallina, ci sono le confetture e le spalmabili a base di frutta: 89 milioni di euro di venduto per una crescita del 7,1% sull'anno scorso e un peso del 37,6% sulla categoria. Le verdure di IV Gamma, invece, valgono 30 milioni, con un progresso del 18,4% sull'anno precedente; la frutta secca senza guscio esprime vendite per 24 milioni e un progresso del 3,9%, mentre i limoni bio 23,3 milioni e un + 0,9%.



La fiducia sempre maggiore per il biologico da parte degli italiani è sottolineata dal continuo incremento degli acquisiti; quelli nella grande distribuzione rappresentano circa il 45% del totale, con un tasso di crescita del 14%. A rimanere trainanti sono supermercati e ipermercati, dove chi acquista bio lo fa per comodità (33%), convenienza (13%) e assortimento (12%).



Lo studio mette in evidenza che anche in questo settore la marca del distributore (Mdd) costituisce ormai un vero e proprio brand, rappresentando da sola il 41% delle vendite nella Gdo (+11%). L'assortimento bio, inoltre, è sempre più profondo nella Distribuzione moderna, con più di 14mila referenze nel 2018.



Dai dati si evince inoltre una progressiva attenzione nei confronti di un’alimentazione non solo sana ma anche eco-sostenibile: il 52% acquista biologico alla ricerca di maggiori benefici sulla salute o per consiglio del medico, il 47% ritiene che il marchio bio sia garanzia di maggiore sicurezza e qualità dei prodotti, il 26% motiva l’acquisto con l’attenzione alla salvaguardia dell’ambiente. Contano poi l’origine italiana delle materie prime (58%), la qualità degli ingredienti (54%) e il metodo di produzione (46%) nel suo complesso.

“I nuovi dati confermano una volta di più che non si tratta di una moda, ma che la scelta bio si sta consolidando in maniera consapevole a livello internazionale. Un fenomeno che sta prendendo piede sempre di più in Italia, in tutta Europa, ma anche ovunque nel mondo, basti pensare alle performance delle nostre aziende in paesi come gli Usa, la Cina e il Giappone - dichiara Roberto Zanoni, presidente di AssoBio - L'interesse del consumatore nei confronti di prodotti naturali, semplici e a basso impatto ambientale si rivela un'esigenza diffusa. E il disegno di legge sul biologico, approvato a grande maggioranza alla Camera e ora in discussione al Senato, una volta approvato ci consentirà di rafforzare ulteriormente un settore che ci vede leader a livello mondiale”.

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