Goji Italiano bio, la filiera continua a crescere

Goji Italiano bio, la filiera continua a crescere
La filiera del Goji Italiano bio continua a crescere. Numerose sono le aziende agricole aderenti alla Rete di imprese Lykion che in regime di agricoltura biologica coltivano il Lycium barbarum in Calabria, Sicilia, Puglia, Basilicata, Lazio, e prossimamente in Sardegna (grazie ad un progetto solidale cofinanziato da “Fondazione con il Sud”), per circa 15 ettari complessivi. Le bacche fresche e bio di Goji Italiano  vengono selezionate e distribuite nella Gdo e Do di qualità in Italia, Francia, Svizzera e Nord Europa e presso i negozi specializzati, sempre più attenti alla nutraceutica del food oppure vengono utilizzate dalle gelaterie e bar per ottenere gelati e smoothies salutistici o utilizzate da artigiani per le confetture o i dolci della salute.

“Il brand e la filiera del Goji italiano – afferma il presidente, l’agronomo Rosario Previtera - vogliono conferire sempre più dignità lavorativa alle piccole aziende agricole. Il futuro del food si basa sulla nutraceutica ovvero sull’utilizzo di functional food e superfood come il Goji italiano con i suoi numerosi derivati insieme ad altre produzioni ortofrutticole italiane ad alta valenza antiossidante ed antiaging: la patata viola, l’aronia, l’annona, il bergamotto, lo zafferano... Abbiamo infatti raggruppato molteplici aziende sotto il brand Nutracè –bontà e benessere e varie università italiane per il progetto Nutracè - scienze della vita, con il primo portale della nutraceutica del food (nutrace.it) e con la collaborazione di varie associazioni di biologi nutrizionisti, medici dietisti e medici sportivi, oltre che di chef all’avanguardia. Tutti i prodotti promossi e utilizzati, vengono analizzati dal Dipartimento di Scienze Biomolecolari dell’Università di Urbino per certificarne la quantità in polifenoli totali e le unità Orac tiotali (capacità antiossidante dell’alimento contro i radicali liberi). E stiamo lavorando anche alla prima certificazione nutraceutica”.

Oggi tutto può diventare nutraceutico con l’aggiunta negli ingredienti o negli impasti di prodotti di qualità e antiossidanti come la purea o la composta di Goji italiano bio, evitando accuratamente le diffuse e note bacche secche di origine cinese; nascono infatti numerose produzioni di successo crescente e Made in Italy, richieste anche all’estero, come il Pangoji e il Torrongoji senza zuccheri (il panettone, la colomba  e il croccante al Goji italiano), la pasta al Goji italiano, Gojita la birra al Goji italiano, i prodotti da forno, la salsa e gli infusi nutraceutici,  le insalate e le barrette al Goji Italiano, unitamente ai  programmi nazionali di valorizzazione come “Pasticceri del benessere”, “Piazzaioli della salute”, “Nutraceutical Academy”.

Ma non è sempre sufficiente attenersi a diete e terapie nutrizionali ad alto livello antiossidante, a restrizione calorica e proteica e che si ispirano alla Dieta Mediterranea. Infatti occorre anche sapere cucinare e ottenere pietanze in maniera corretta e spesso innovativa (cottura sottovuoto, vaso cottura, olio cottura), eliminare alcuni cibi, rispettare tempi e temperature di cottura e, soprattutto, abbinare correttamente i vari prodotti durante i pasti  per stimolare il metabolismo ed equilibrare l’assunzione di carboidrati, grassi, proteine, microelementi, calorie, nel rispetto del microbiota di ognuno e dell’attività fisica necessaria.

Questo è l’obiettivo principale dell’Associazione italiana nutrizionisti in cucina (Ainc) che annovera biologi nutrizionisti di tutt’Italia i quali puntano a divulgare e ad applicare per i propri pazienti il concetto di cucina del benessere a partire dalla scelta dei prodotti primari giusti che vanno preparati in maniera opportuna, al fine di non disperderne il valore nutrizionale e il valore nutraceutico. Da qui nasce il libro “A tavola è già tardi" del biologo nutrizionista Antonio Galatà, presidente di Ainc. Un titolo provocatorio per un testo di grande attualità e di facile consultazione per tutti e da utilizzare quotidianamente prima di sedersi a tavola per la colazione, per il pranzo o per la cena. Si perché ogni dieta parte già dalla scelta e dalla combinazione dei prodotti e cibi utili o bio da acquistare al mercato senza prescindere dalle modalità di preparazione. La fase del consumo, a tavola per l’appunto, è quella finale e dipende dalle fasi precedenti. Arrivare a tavola infatti, è già tardi per dimagrire o stare bene se non ci si è precedentemente rapportati prima con il cibo e poi con la cucina.

Fonte: Goji Italiano