«Primizie, il Made in Italy costa di più ma vale molto»

Prezzi, qualità, importazioni: focus ortofrutticolo a "Mi manda Raitre"

«Primizie, il Made in Italy costa di più ma vale molto»
Primizie ortofrutticole protagoniste della puntata di ieri mattina di "Mi Manda Rai Tre". Tra gli ospiti, Riccardo Pompei, vicepresidente nazionale di Fedagro-Confcommercio e responsabile della federazione dei grossisti al Car di Roma. “Dai nostri Centri agroalimentari esce il prodotto al prezzo migliore, è impossibile ci sia speculazione - esordisce Pompei “imbeccato” da una domanda "pepata" del conduttore Salvo Sottile - La nostra però è un’industria a cielo aperto, i listini possono variare anche significativamente quando avvengono determinanti fenomeni meteorologici”. Ma come mai c’è tanta ortofrutta d’importazione in questo momento, chiede Sottile? “Si importa quando manca il prodotto, può servire per calmierare i prezzi o anche, più raramente, per avere materia prima dalla caratteristica organolettica superiore al Made in Italy”.


Viene mandata in onda una tabella con il raffronto tra le quotazioni di alcune primizie italiane ed estere (nell'immagine sopra) e si parla di proprietà nutrizionali con la docente Laura Di Renzo dell’Università di Roma 2 che consiglia il prodotto italiano “per la filiera più corta, che garantisce il consumo di referenze più ricche di nutrienti”. Lodi, in particolare, alle proprietà salutistiche e "vitaminiche" delle fragole “che quest’anno sono comparse in anticipo”, puntualizza ancora Sottile.



La Basilicata è la regione più importante per la produzione di fragole, sottolinea un servizio che si snoda tra un mercatino romano e un’azienda agricola metapontina, dove si spiega come avviene la coltivazione dell'"oro rosso", sottolineando il basso utilizzo di fitofarmaci e raccomandando di "mangiare tutta la fragola, buccia compresa, senza lavarla". I consumi italiani? 87mila tonnellate l’anno, 4 chili a famiglia, stando ai dati Fedagro, che stima una spesa media di 14,50 euro.


“Le fragole italiane sono migliori di quelle spagnole, soprattutto in questo periodo”, conclude Pompei (nell'immagine sopra durante la trasmissione). “Il nostro è un frutto primaverile a differenza di quello della Spagna, dove si parte con la raccolta già a gennaio; certo, spesso i costi sono diversi, ma pienamente giustificati dal diverso valore aggiunto”.

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