Il prezzo di cittadinanza è legge

Approvato il Dl Emergenze. Verso una nuova disciplina dei rapporti commerciali

Il prezzo di cittadinanza è legge
Il prezzo di cittadinanza è legge. Dopo l'approvazione della Camera (clicca qui per leggere la notizia) ieri anche il Senato ha approvato il Decreto legge Emergenze in agricoltura dove - oltre a misure di sostegno per i produttori danneggiati dalle gelate in Puglia, dalla Xylella e fondi per il settore agrumicolo - nell'articolo 10-quater c'è un comma che introduce una nuova regolamentazione per la cessione di taluni prodotti agricoli, tra cui l'ortofrutta.

L'articolo disciplina i rapporti commerciali nell’ambito delle filiere agroalimentari e al comma 2 prevede che, come si legge nel dossier allegato al provvedimento, "al fine di consentire l’accertamento di situazioni di significativo squilibrio nei contratti di cessione, i costi medi di produzione dei prodotti agricoli siano elaborati mensilmente dall’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea), sulla base della metodologia approvata dal Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo".



Il prezzo di cittadinanza è servito
: un prezzo significativamente inferiore ai costi medi di produzione risultante dall’elaborazione dell’Ismea, costituisce una pratica commerciale sleale. E il comma 4 dispone che la previsione di clausole contrattuali in violazione della determinazione del prezzo comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria a carico dell’impresa acquirente fino al 10% del fatturato realizzato nell’ultimo esercizio precedente all’accertamento. E davanti a una reiterata violazione si può arrivare anche alla sospensione dell'attività per 30 giorni. Come ha fatto notare la Ragioneria dello Stato nella sua relazione, si è voluto spingere per una maggiore deterrenza, perché le sanzioni amministrative pecuniarie attuali risultano "prive di qualsiasi efficacia, attestandosi nel massimo su una somma irrisoria di 20mila euro".

Le incognite, come avevamo scritto a fine aprile, non mancano. A partire da come verranno determinati i costi minimi di produzione per l'ortofrutta. Per esempio quali delle operazioni non indispensabili, ma utili per aumentare la qualità dell’offerta, saranno considerate? Il rischio di un appiattimento verso il basso dell'offerta è concreto. A Palazzo Madama c'è chi ha provato a disinnescare il "prezzo di cittadinanza" inserito alla Camera: ma l'emendamento presentato dai senatori Francesco Battistoni, Giancarlo Serafini, Giuseppe Tommaso Vincenzo Mangialavori e Alessandrina Lonardo (Forza Italia) è stato respinto. Chiedevano di sopprimere il comma 4, quello delle sanzioni, e di correggere il comma 3 nel punto in cui si delinea che l'assenza di uno dei requisiti (contratto scritto, durata di almeno 12 mesi per i prodotti non stagionali, prezzo non inferiore ai costi minimi stabiliti da Ismea) "costituisce in ogni caso una pratica commerciale sleale". I senatori azzurri avevano proposto una formulazione più soft - "è valutata ai fini dell'accertamento della sussistenza di eventuali pratiche commerciali sleali" - ma non è stata accettata dall'Aula.



"E' una vittoria per tutto il comparto agroalimentare italiano". E' il commento del ministro delle Politiche agricole alimentari Gian Marco Centinaio. "Con misure concrete lavoriamo per ripartire e lasciarci alle spalle le problematiche che hanno coinvolto il settore nell'ultimo anno. Avevo promesso lavoro e impegno per riportare i settori olivicolo-oleario, agrumicolo, lattiero caseario e ovi-caprino al più presto fuori dalla crisi e competitivi. Adesso ci sono gli strumenti per poterci riuscire. Dobbiamo continuare a valorizzare il nostro Made in Italy. Promuovere sempre di più le nostre eccellenze in tutto il mondo. Questo è un primo passo, la strada è quella giusta. Il Governo c'è, pronto a dare supporto all'agricoltura".

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