«Vi spiego come ridurre l'impatto delle malattie del legno»

Fontana (Valagro): «Importante la prevenzione e stimolare la circolazione linfatica»

«Vi spiego come ridurre l'impatto delle malattie del legno»
La grande sfida in agricoltura è come far fronte agli stress delle piante con un approccio sostenibile sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista ambientale. Una sfida che Valagro affronta con una strategia che si basa su ricerca e soluzioni, preoccupandosi di salvaguardare la produzione delle colture e migliorare il reddito dell’agricoltore.

Nelle colture arboree da reddito, una delle maggiori problematiche è legata all’invecchiamento e all’efficienza del legno: garantire la produzione anche in presenza di queste patologie può avere un importante impatto economico.

"Il mondo scientifico sta indagando sulle cause delle malattie del legno, ma attualmente sembrano confermarsi le ipotesi che mettono in relazione la manifestazione dei sintomi con la perturbazione dei flussi di linfa causata dalla presenza dei funghi nei vasi, dalle ferite di potatura e da alcuni stress climatici - spiega Stefano Fontana, market development manager di Valagro per l'Italia - In un quadro così complesso non è facile individuare una cura specifica ed efficace. I sintomi di deperimento sono determinati oltre che dai funghi presenti anche in maniera significativa dai fattori esterni che condizionano la fisiologia della pianta. Ad oggi non esiste quindi un singolo trattamento efficace contro le malattie del legno, vista la complessità del problema e la diversità delle comunità fungine. Si può soltanto prevenirle puntando all'equilibrio vegeto-produttivo e potando nel rispetto dei flussi di linfa con tagli piccoli, per limitare le superfici di ingresso dei patogeni e l'entità del legno che si dissecca. L'unico modo per ridurre l'impatto di queste malattie è, oltre a evitare le condizioni di disequilibrio della pianta, quello di prevenirle con potature rispettose dei flussi di linfa".

Buone pratiche agronomiche, quindi, e stimolare i diversi processi fisiologici alla base di un buon funzionamento del cambio per la sintesi di nuovi vasi xilematici e floematici. Questa, in estrema sintesi, la soluzione individuata da Valagro. Non c'è quindi un singolo prodotto o una singola azione da mettere in atto, piuttosto si tratta di integrare le pratiche agronomiche con le soluzioni disponibili. "Mettendo al centro la pianta e non i patogeni e come sconfiggerli", sottolinea Fontana.



Cambia l'approccio, dunque. Il dipartimento di ricerca di Valagro è arrivato a questa conclusione dopo aver utilizzato l'analisi genomica e la tecnologia GeaPower per individuare il pool di sostanze attive naturali in grado di stimolare la circolazione linfatica e migliorare la funzionalità del legno nelle colture arboree. Il risultato di questa ricerca si chiama Vitasève, una miscela di microelementi arricchita dal pool di sostanze attive Gea841.

"L'analisi genomica ha messo in evidenza come Vitasève agisca sulla divisione cellulare, il metabolismo energetico, la risposta allo stimolo delle auxine e la sintesi di cellulosa - illustra il manager Valagro - tutti processi fisiologici alla base di un buon funzionamento del cambio per la sintesi di vasi xilematici e vasi floematici. Ciò significa un'efficiente circolazione linfatica, un'efficiente produzione di legno sano e un'efficiente produzione di corteccia. Vitasève è capace di tutelare la vitalità delle piante migliorando la circolazione della linfa e promuovendo un'ottimale lignificazione: sostiene la risposta positiva della pianta senza aver alcun effetto diretto sui patogeni. Non evita totalmente lo sviluppo dei sintomi, ma le piante trattate sono meno sensibili e anno dopo anno si osserva una riduzione dell'evoluzione rispetto al testimone non trattato".

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