Centinaio in pole per diventare commissario europeo

Intanto il ministro si rivolge ai consumatori: «Al supermercato richiedete ortofrutta italiana»

Centinaio in pole per diventare commissario europeo
L'Italia avrà un commissario europeo che farà parte della squadra di Ursula von der Leyen, la prima donna a guidare la Commissione. E questo commissario, che sarà della Lega Nord, potrebbe essere il ministro dell'Agricoltura e del Turismo, Gian Marco Centinaio.

A Bruxelles, riportano i quotidiani, sarebbe dovuto finire il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, ma dopo il suo (inaspettato) rifiuto, è partita la caccia a un altro nome di peso tra le fila della Lega. E tra le ipotesi più concrete c'è proprio quella che porta a Centinaio.

"Il mio nome è tra quelli sul tavolo, se serve ci sono, qui come a Bruxelles. Certo, dipende anche dalla commissione". Lo spiega, parlando con i cronisti a Montecitorio, proprio il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio. Sul portafoglio che verrà assegnato all'Italia, Centinaio sottolinea come la partita sia "aperta".
Tanto che, agli stessi cronisti, il ministro leghista spiega: "Mi ha chiamato Phil Hogan (commissario Ue all'Agricoltura uscente) per chiedermi se vado al suo posto. L'Irlanda ci spera, perché vuole la Concorrenza....".

Concorrenza o Agricoltura, all'Italia dovrebbe spettare una delega di peso e politicamente interessante, soprattutto in ottica della difesa del Made in Italy agroalimentare, cavallo di battaglia del Carroccio e tematica su cui Centinaio si sta spendendo nel dicastero di via XX Settembre.

Il ministro ieri è stato ospite di Uno Mattina Estate su Rai 1, dove ha sottolineato "l'impegno del Mipaaft a sensibilizzare chi acquista a richiedere agli ipermercati, ai supermercati, a tutti i negozi di alimentari, di acquistare e rivendere i prodotti italiani soprattutto per ciò che riguarda il banco ortofrutta. Piange il cuore - ha detto il ministro Centinaio - nel momento in cui vediamo che gli agricoltori lasciano il frutto del loro lavoro cadere a terra, non potendo venderlo perché è stato valutato a cifre irrisorie. Questo è un problema. Oggi, il rapporto di contrasto è tra i produttori, quindi gli agricoltori, e chi distribuisce il prodotto verso il consumatore finale. Quei passaggi intermedi sono troppi e poco organizzati. Il lavoro che stiamo facendo anche con le associazioni di categoria, per quanto lungo, è collaborare con le filiere per ridurre sempre di più questo gap. Non è facile perché si tratta di contrastare anche abitudini e tradizioni locali. Questo è il messaggio - ha concluso - che voglio lanciare. Se un proprietario di catene della Gdo si sentirà richiedere pomodori, mandarini, limoni, arance italiani, è più facile pensare che andrà a comprarli".

Tornando all'Europa, l’eurodeputato Pd David Sassoli ieri è stato eletto presidente del Parlamento Ue. "Con Sassoli alla guida del Parlamento europeo, la nuova Assemblea riparte con una forte spinta europeista trainata dall'Italia". È il primo commento del presidente pro-tempore della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, all'elezione "dell'amico e del compagno di tante battaglie. La sua nomina - conclude De Castro - sposta ulteriormente il baricentro europeo verso il Mediterraneo e non dubito che rappresenterà uno scudo agli attacchi ai nostri produttori e consumatori".

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