Le patate di montagna diventano le chips delle Alpi

Le patatine fritte artigianali di Nathan Pavese solleticano l'appetito di Eataly

Le patate di montagna diventano le chips delle Alpi
Patate coltivate in montagna trasformate artigianalmente in croccanti chips. Con questa idea Nathan Pavese, giovane agricoltore di Morgex, in Valle d’Aosta, ha vinto l'Oscar Green di Coldiretti nella sua regione. Le Nathan’s Chips si stanno facendo conoscere e anche Eataly ha messo gli occhi su questo prodotto.

Le patate sono coltivate tra 1.200 e 1.600 metri di altitudine in vari appezzamenti di proprietà della famiglia Pavese, che ha un'azienda vitivinicola. “Nel weekend quando non andavo a scuola aiutavo mio padre in azienda, ma crescendo ho capito che volevo differenziare l’attività di famiglia e svilupparla su altri fronti - spiega Nathan Pavese, 22 anni e un diploma in agraria in un istituto dell’Alsazia, al quotidiano La Repubblica - Da tempo avevo preso a cuore due terreni incolti di nostra proprietà e ho proposto a mio padre l’idea di trasformali in campi per la coltivazione di patate di montagna”.



Pavese ha scelto le varietà Agria e Kuroda e ben presto ha deciso di sfruttare i tuberi per creare qualche prodotto a maggior valore aggiunto. "Nel settore la concorrenza è molta - sottolinea il giovane imprenditore agricolo - perciò ho capito che dovevo fare un ulteriore passo avanti e trovare un modo per sfruttare le patate per la realizzazione di altri prodotti da cucina. Sul web ho comprato un macchinario per lo street food e nel laboratorio dell’azienda di mio padre ho iniziato a fare le prime prove di produzione di patatine fritte da passeggio”.



Dalle feste di paese ai mercatini le Nathan’s Chips hanno iniziato a farsi conoscere in Val d'Aosta per il gusto e la forma: sono tagliate una ad una, con la buccia, e assumono una forma elicoidale, come un lungo ricciolo. Vengono fritte e poi confezionate in sacchetti termosaldati da 200 grammi, sono semplici col sale oppure aromatizzate alle erbe di montagna o al peperoncino, per chi preferisce il piccante. Un pacchetto - il prodotto si conserva per quattro mesi - viene venduto a 5 euro.



La sfida è aumentare la produzione e stringere un accordo con Eataly, che si è dimostrata interessata al prodotto.

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